Cookie Consent by Free Privacy Policy website Armando Andrade Tudela e Daniel Steegmann Mangrané: voler leggere la schiuma
settembre 29, 2021 - Francesca Minini

Armando Andrade Tudela e Daniel Steegmann Mangrané: voler leggere la schiuma

Dal martedì al sabato dalle 11 alle 19 fino al 6 novembre

"Voglio scrivere e mi viene fuori schiuma,
voglio dire moltissimo e m'ingolfo;
ogni cifra parlata è successione,
ogni scritta piramide ha il suo nucleo"

Cesar Vallejo, Intensità e altezza, da Poemi Umani, 1938 (postumo)

voler leggere la schiuma è un atto impossibile, una sfida intrigante e giocosa.

Le forme sfumano, si trasformano, evolvono. I contorni sono indefiniti, bisogna acchiapparli e fermarli in un momento preciso per poter concretizzare quella che resterà, forse, solo un'intuizione.
Armando Andrade Tudela e #danielsteegmannmangrane, legati da anni da una lunga amicizia e dalla profonda condivisione di riflessioni artistiche, giocano insieme alla costruzione di forme che, pur apparendo riconoscibili e familiari, non possono essere ricondotte ad alcun riferimento specifico, sia esso naturale o culturale o tecnologico.

La galleria diventa un luogo fluido in cui alle volte siamo invitati ad entrare, altre restiamo intrappolati in una sezione di esso, costretti in una specie di corto circuito che ci fa continuamente muovere, vedere e riconsiderare lo spazio, andare avanti e tornare indietro, per controllare se per caso ci siamo persi qualche piccolo dettaglio o anticipazione che ci possa aiutare nella lettura delle opere che sentiamo così chiara e familiare, ma indescrivibile. Forse, più che sforzarci di comprenderle, dovremmo abbandonarci all'emozione di dissolverci con esse.

voler leggere la schiuma è luogo dell'incertezza, spazio dove occorre rinegoziare il proprio rapporto con la realtà.
I lavori dei due artisti pongono domande continue, trascendendo le nostre certezze. Le convinzioni, il desiderio di leggere e incasellare lo scibile in una griglia prestabilita viene messo in discussione e di questo processo in continuo movimento, gli artisti fotografano un solo possibile istante, il loro, divertendosi a intuire quale potrebbe essere il nostro

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