Cookie Consent by Free Privacy Policy website "Miró. l coloro dei sogni" e l'omaggio di Rai Cultura
ottobre 01, 2021 - Fondazione Magnani-Rocca  

"Miró. l coloro dei sogni" e l'omaggio di Rai Cultura

La Fondazione Magnani-Rocca presenta Miró. Il colore dei sogni, un'originale #mostra sull'artista, curata da #stefanoroffi, direttore scientifico della Fondazione, con il contributo di studiosi italiani, tedeschi e spagnoli, tra i quali il nipote Joan Punyet Miró (Miró, un nonno speciale).

Nel filmato, il curatore della #mostra, il critico #stefanoroffi, racconta la genesi dell'arte di Joan Miró (Barcellona 1893 - Palma di Maiorca 1983), un percorso che fin da giovane vede l'artista intento ad abbattere i confini dell’immagine tradizionale, a favore di una ricerca di sensazioni, emozioni spontanee e suggestioni sempre nuove.

Miró dipingeva prendendo ispirazione dalle forme della natura, dalla poesia e dalla musica. Una vicinanza sottesa, ma mai dichiarata dall'artista, nella fine degli anni Venti del Novecento, lo portava a simpatizzare con il gruppo dei Surrealisti di Breton. Sono anni difficili per l'artista spagnolo che, in questo periodo oscuro, compone poesie surrealiste applicando gli stessi meccanismi psicologici, ma con valenze diverse diverse.

Talvolta, nei suoi quadri compaiono parole o anche oggetti, che diventano chiavi di lettura dell'opera.

La #mostra, realizzata in collaborazione con Fundación MAPFRE di Madrid, presenta cinquanta opere, dipinte tra gli anni Trenta e Settanta, quasi tutte olii su tela. Infatti, ad essere particolarmente documentati, sono proprio gli ultimi decenni di attività di Miró, gli anni in cui si cimenta in tele di grande formato dai significati profondi e poetici. Il dittico, Personnage et oiseaux devant le soleil, accompagnato in #mostra dal suo complementare, Personnage devant la lune, #mostra un modo di procedere su temi peculiari e ricorrenti della sua produzione artistica, sempre reinventati e rivisti. L'uso costante di simboli quali stelle e uccelli, la donna e le sue fantasiose teste, sottolineano influenze che travalicano i confini del Surrealismo, attingendo linfa da diverse tradizioni: quella popolare "bassa" e la calligrafia asiatica "colta", fino ad arrivare ai graffiti urbani, nell'epoca in cui Miró riflette sulla forza esplosiva e vitale della #pittura d'avanguardia, annunciata nella ricerca estetica dell'Action Painting americana.

Per questo, negli anni Sessanta del Novecento, la #pittura di Miró tende all’astrazione. Tuttavia, nelle variopinte forme fantastiche tra loro accostate, permane quasi sempre una traccia di reale: un occhio, una mano, la luna, la stella.

Nell’esposizione, la strepitosa attività di illustratore di Miró è raccontata attraverso un originale libro d’artista, redatto con testi poetici dell'amico Tristan Tzara, Parler seul (1950), testo illustrato con settantadue tavole a colori dell’artista catalano, esposte in grandi teche. Trasgressivo e anticonformista, qui Miró affianca alla sua anima più contemplativa, una poetica più essenziale ed aggressiva, un modo per sfuggire alla banalità e al conformismo nella ricerca di un linguaggio artistico.

Il catalogo della #mostra presenta saggi di studiosi spagnoli, tedeschi e italiani; in particolare, si segnalano oltre al testo del curatore #stefanoroffi, quelli firmati dal nipote dell’artista, il critico d'arte Joan Punyet Miró (Miró, un nonno speciale), che ha indagato il rapporto fra Miró e la musica, e fra Miró e l’Italia, e una particolare intervista che Mirò rilasciò a Walter Erben nel 1959. La #mostra è organizzata dalla Fondazione Magnani-Rocca, in collaborazione con Fundación MAPFRE.