Cookie Consent by Free Privacy Policy website Oltre il ghetto. Dentro&Fuori
ottobre 08, 2021 - Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah

Oltre il ghetto. Dentro&Fuori

Si apre venerdì 29 ottobre 2021 al Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di #ferrara il terzo importante capitolo che il #meis ha concepito per dare vita al suo percorso: l'esposizione Oltre il ghetto. Dentro&Fuori.

La #mostra - curata da Andreina ContessaSimonetta Della SetaCarlotta #ferrara degli Uberti e Sharon Reichel e allestita dallo Studio GTRF Giovanni Tortelli Roberto Frassoni - ripercorre la storia degli ebrei italiani nel periodo che va dal confinamento all'interno dei ghetti (con l'istituzione del primo, a Venezia, nel 1516) all’inizio del Novecento.

“Quello che si inaugura – spiega il Presidente del MEIS Dario Disegni - è il terzo fondamentale tassello concepito dal #meis e dedicato alla millenaria esperienza ebraica in Italia: nel dicembre del 2017 è stata infatti inaugurata ‘Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni’, curata da Anna Foa, Daniele Jalla e Giancarlo Lacerenza con prestiti provenienti dai più prestigiosi musei, archeologici e non solo, di tutto il mondo e nel 2019 è stata allestita ‘Il Rinascimento parla ebraico’ a cura di Giulio Busi e Silvana Greco all'interno della quale spiccavano opere firmate da Mantegna e Carpaccio. Due mostre temporanee di grande successo, ora condensate nel percorso permanente ‘Ebrei, una storia italiana’, che si arricchirà ulteriormente al termine di ‘Oltre il ghetto. Dentro&Fuori’. Un viaggio nel tempo reso possibile grazie ai musei, alle collezioni private e ai cimeli di famiglia che vengono prestati anno dopo anno al Museo e che esposti assieme raccontano più di duemila anni di storia”.

"Il ghetto italiano, serraglio entro cui si è consumata una lunga e dura segregazione – scrive il Direttore del MEIS Amedeo Spagnoletto nel catalogo – ha rappresentato per quasi tre secoli uno spazio angusto e ombroso ma pur sempre corredato di simboliche finestre ora più ora meno aperte verso il mondo esterno, una relazione continua fra il 'dentro' e il 'fuori'. Un filtro culturale e fisico che ha plasmato la vita ebraica a 360 gradi, agendo in profondità, dalla sfera sociale a quella familiare, modellando il lessico, rendendo più resistenti che altrove aspetti della vita religiosa, ma anche soffocando l'energia che in condizioni di libertà sarebbe fiorita più vigorosa in tante discipline. Questa #mostra ci narra le letture complesse che di tale esperienza si possono offrire. I delicati rapporti fra le comunità ebraiche e il governo locale, ma anche le storie familiari, gli aneddoti e le tradizioni regionali, i fermenti culturali e artistici, che, nonostante tutto, sono pure fioriti in quella dimensione tanto ristretta".

L'esposizione, che ripercorre i momenti cruciali della storia moderna visti dalla prospettiva dell'esperienza ebraica, viene costruita e raccontata attraverso materiali e opere eterogenee provenienti da tutta Italia e dall'estero, come l'imponente dipinto Ester al cospetto di Assuero di Sebastiano Ricci – prestito del Palazzo del Quirinale –,  Interno della sinagoga di Livorno di Ulvi Liegi e il Ritratto di Giuseppe Garibaldi ad opera di Vittorio Corcos (entrambi provenienti dal Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno).

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare

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