Nella sala delle Cariatidi, presso Palazzo Reale dal 27 ottobre sino al 30 gennaio 2022 si terrà una grande #mostra monografica dedicata all’opera di #pabloatchugarry, il noto scultore uruguaiano, che dagli anni ’70 si divide tra Italia, Stati Uniti e Uruguay.
Promossa e prodotta dal Comune di Milano Cultura, Palazzo Reale, Skira Editore e Gruppo Euromobil, Zalf, Désirée, l’esposizione è curata dal critico d’arte Marco Meneguzzo, in collaborazione con l’artista, e realizzata nell’allestimento da Reggiani per la parte illuminotecnica.
La #mostra vuole essere un punto di riflessione e un omaggio alla grande carriera di #pabloatchugarry, scultore che con la sua notorietà internazionale, il curriculum delle esposizioni, la presenza nelle collezioni più importanti del mondo, e i suoi risultati di mercato planetari, costituisce il vero esempio di un artista che ha saputo concentrare nel suo lavoro il gusto globalizzato di tutti i collezionisti e gli esperti del mondo.
Un’attività che nell’ultimo ventennio si è concentrata su grandi sculture in marmo – tutte lavorate e scolpite personalmente - che ora, nell’ambito dell’ultimissima produzione, stanno lasciando il posto a delle riflessioni sempre sulle forme sinuose e lineari della natura, ma scavate direttamente nel legno o emergenti da tronchi di ulivi secolari. “Sono tanti i segreti. Una volta avevo scritto che il marmo ha una voce sottile e delicata, però se noi siamo attenti e abbiamo la pazienza di ascoltarla, essa ci racconta diversi segreti che potrebbero essere dei suggerimenti su come lavorarlo, o fino dove poter arrivare e quali sono i suoi limiti…
Quindi in questa lettura, uno ha il compito veramente di ascoltare, per sapere che parte di superficie sceglierà, se veramente potrà togliere o lasciare, prima di poterlo fare concretamente. Quindi questi segreti significano entrare veramente nell’interiorità della materia ed è allora, che si respira, quasi all’unisono, con il ritmo segnato dal marmo. Quindi questo è un universo”.
Afferma #pabloatchugarry in un’intervista rilasciata nel 2006 e ripubblicata fra i testi in catalogo.
Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare
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