Cookie Consent by Free Privacy Policy website Anatomia umana di Salvatore Astore, una nuova opera pubblica per Torino
novembre 11, 2021 - Città di Torino

Anatomia umana di Salvatore Astore, una nuova opera pubblica per Torino

Corso Galileo Ferraris, incrocio via Cernaia

Inaugurazione: giovedì 11 novembre 2021, ore 18.00

Torino, 11 novembre 2021. Mazzoleni inaugura oggi il gruppo scultoreo dal titolo Anatomia Umana di Salvatore Astore, un regalo della galleria alla #cittaditorino. Le opere appositamente studiate e realizzate per instaurare un dialogo con lo spazio urbano circostante, saranno collocate in modo permanente nel cuore della #cittaditorino in corso Galileo Ferraris, all' incrocio con via Cernaia.

"Nell'opera di #salvatoreastore si incontrano il processo industriale e la capacità di immaginazione, due aspetti molto connessi alla tradizione di #torino, legata al lavoro e alla sua capacità di sperimentare attraverso l'arte. La nostra galleria ha deciso dunque di utilizzare la città come luogo espositivo, mettendo in dialogo un grande artista con lo spazio pubblico e due eroi della storia di #torino e d'Italia, Vittorio Emanuele II e Pietro Micca" dichiara Davide Mazzoleni, CEO della Galleria Mazzoleni.

Profondamente affascinato fin dall’inizio della sua carriera dai disegni anatomici di Leonardo da Vinci, a partire dal 1985 Astore incentra il suo lavoro sulla produzione di sculture antropomorfe in ferro saldato verniciato e successivamente in acciaio inox.

Francesco Poli ripercorre le tappe della sua poetica: “le lastre metalliche sagomate, che nelle prime opere erano colorate con vernici industriali, sono poi lasciate nude e semplicemente satinate. Queste forme plastiche, fondate su un’articolazione simmetrica delle parti, si presentano come grandi superfici a parete leggermente convesse, o come configurazioni volumetriche più o meno ogivali a tutto tondo, in acciaio inox, la cui compattezza è attraversata da profonde saldature. Sono simili a imponenti sezioni di calotte craniche segnate da organiche tracce di suture ossee, e appaiono nella loro fredda, vuota e monumentale immobilità come presenze quasi metafisiche in una dimensione spazio-temporale sospesa”.

Come evoluzione delle sculture degli anni ’80/’90, negli ultimi anni l’artista ha sviluppato un ciclo di opere di matrice organica analoga ma con sviluppi formali più liberi. Si tratta infatti di sculture di notevoli dimensioni caratterizzate dalla presenza di grandi fori, che rendono più fluido il rapporto con lo spazio esterno.

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare

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