Cookie Consent by Free Privacy Policy website Il perduto terzo esemplare delle vite del Vasari
dicembre 10, 2021 - Pandolfini

Il perduto terzo esemplare delle vite del Vasari

Una straordinaria sorpresa attende tutti gli studiosi e gli appassionati di storia dell’arte rinascimentale nella prossima #asta di libri e manoscritti di Pandolfini: una copia della prima edizione illustrata de Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori del Vasari, stampata a Firenze, dai Giunti, nel 1568, con fitte postille attribuite a Federico Zuccari dallo studioso vasariano Gaetano Milanesi, proposta con una valutazione di 35.000/45.000 euro.

Esistono varie copie delle Vite vasariane anticamente postillate, sia dell’edizione originale del 1550, sia di questa prima edizione illustrata. Il pittore manierista Federico Zuccari postillò ben due copie delle Vite Giuntine del 1568. La prima si trova oggi presso la Biblioteca Nazionale di Spagna, in quanto l’esemplare fu donato dallo stesso Zuccari a El Greco, mentre la seconda copia è conservata alla Bibliothèque Nationale de France.

A queste va aggiunta una terza copia reperita nella seconda metà dell’Ottocento dallo studioso vasariano Gaetano Milanesi, che ne attribuì le postille a Zuccari e le trascrisse commentandole. A un primo confronto, le note trascritte da Milanesi corrispondono a quelle che si trovano nell’esemplare proposto da Pandolfini.

Nelle sue postille, Zuccari si mostra generalmente critico nei confronti del Vasari, che chiama per nome, come nella postilla “in che proposito entra qui Giorgio vanamente?”, e aggiunge in particolare molte informazioni alla vita del fratello Taddeo (1529-1566), anch’egli pittore.

Oltre a Federico Zuccari, si individuano nei volumi altre illustri firme d’appartenenza, verosimilmente attribuibili al pittore genovese Cesare Corte (1550-1613, volume secondo), e allo storico dell’arte Alfonso Landi (volume primo e terzo). Nel secondo volume è inoltre presente un piccolo ritratto a matita, nello stile tipico del naturalismo emiliano cinquecentesco, applicato nel tondo originariamente vuoto di Antonio Correggio.

L’esemplare proposto da Pandolfini è dunque una copia assolutamente unica e di fondamentale importanza per lo studio della storia dell’arte di questa celebre galleria di 161 biografie dei principali artisti e architetti italiani del Rinascimento.

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