Cookie Consent by Free Privacy Policy website Profumo di Vita #neldirittodelbambino
dicembre 16, 2021 - Consorzio Delle Residenze Reali Sabaude

Profumo di Vita #neldirittodelbambino

UN’INSTALLAZIONE MULTISENSORIALE TRA IMMAGINI, PROFUMI E MELODIE AL II PIANO DELLE SALE DELLE ARTI FINO AL 9 GENNAIO 2022

Il neonato, essenza della vita da proteggere, rispettare e amare

In occasione della realizzazione della quinta edizione del calendario Profumo di vita #neldirittodelbambino, realizzato per il 2022 nell’incantevole cornice barocca della Reggia, La #venariareale presenta la #mostra Profumo di Vita, uninstallazione multisensoriale che coinvolge il visitatore in un percorso fatto di immagini, profumi e melodie.

Il progetto artistico-sociale Profumo di Vita nasce nel 2017 dalla collaborazione tra l'Associazione Legal@rte, costituita da un gruppo di appartenenti alla Polizia di Stato, e la fotografa torinese Elena Givone, per creare un momento di riflessione e approfondimento sul fenomeno sommerso della violenza assistitadai minori, al fine di conoscerne le conseguenze fisiche e psicologiche nei #bambini, spesso spettatori obbligati di manifestazioni di violenza tra adulti.

Gli scatti realizzati nella Reggia per il calendario 2022 accompagnano l’installazione Profumo di Vita, visitabile al II piano delle Sale delle Arti fino al 9 gennaio 2022. La #mostra, a cura di Roberta Di Chiara, si propone di guidare il visitatore all’interno di uno speciale percorso multisensoriale “empatico”, nel quale le immagini e le note del musicista Stefano Cannone abbracciano le note olfattive della fragranza realizzata da Diletta Tonatto, dell’omonima Maison torinese.

Parte integrante del progetto espositivo Profumo di vita è il cortometraggio Il Silenzio del Dolore, presentato al 36° Torino Film Festival. Un QR Code permette di visionare il racconto interpretato dall’attrice Elena Ruzza che ne ha curato la regia con Matteo Cantamessa. Tratto da un testo autobiografico della poliziotta e psicoterapeuta Katia Ferraguzzi, il video pone il visitatore di fronte a una realtà spesso invisibile, quella di minori vittime di violenza assistita.

IL PROGETTO FOTOGRAFICO

La violenza assistita è un problema sociale che coinvolge tutti, tenuto conto che gli adulti, che da #bambini assistono a violenze, corrono un alto rischio di trasmissione intergenerazionale delle condotte maltrattanti e abusanti.
Per affrontare il tema, l’artista torinese #elenagivone ha scelto la fotografia Newborn attraverso scatti realizzati all’interno dei reparti maternità di ospedali italiani, nei primissimi giorni di vita del bambino, cogliendo al meglio il momento magico ed irripetibile del sonno profondo del neonato nella sua fragilità, protetto dall’abbraccio dei genitori.

Immagini di cura e protezione, accompagnate da informazioni medico-scientifiche a cura dell’associazione Familiarmente, che sono diventate un progetto espositivo ed un apprezzato calendario, per ricordare che nei primi mille giorni di vita si gettano le basi per l'adulto del domani.

L’edizione del calendario 2022 ha il privilegio di avere un set fotografico d’eccezione: la #reggiadivenaria, che nel giugno 2021 ha ospitato la Festa della nascita, gioiosa festa di “benvenuto alla vita” legata al progetto Nati con la Cultura Passaporto culturale. Nel corso dell’iniziativa si è svolto un momento di sensibilizzazione e il casting delle mamme e dei #bambini protagonisti della nuova pubblicazione.

Novità del nuovo calendario, realizzato in collaborazione con l’associazione Alsil Onlus e il patrocinio di Polizia di Stato e Regione Piemonte, un Qr code che conduce alla scoperta del fenomeno poco conosciuto della violenza assistita da minori, grazie alla voce narrante dell’attrice Elena Ruzza, protagonista di 12 video clip.

La distribuzione dei calendari verrà effettuata attraverso l’iniziativa del “Latte sospeso”. Il calendario verrà infatti donato con l’acquisto di latte in polvere per neonati presso alcune farmacie del torinese, che si sono messe a disposizione con confezioni a prezzo calmierato; il latte acquistato verrà lasciato in farmacia per essere distribuito a neomamme in difficoltà tramite la Caritas diocesana.

COSA SI INTENDE PER “VIOLENZA ASSISTITA”

Si definisce violenza assistita il coinvolgimento del minore in atti di violenza compiuti su figure di riferimento per lui/lei, affettivamente significative. La violenza domestica contro la donna è una violazione dei diritti umani che causa profonde ferite nel suo corpo e nella sua mente. Anche i figli, spesso spettatori passivi e impotenti, restano segnati da questa esperienza traumatica: il loro diritto a vivere e crescere in un ambiente sicuro viene calpestato.

Non sono violenza solo le percosse, le ferite o le ossa rotte, ma anche le minacce, gli insulti, i ricatti, le umiliazioni, la derisione, spesso in presenza dei figli terrorizzati. Conoscere le conseguenze della violenza assistita può aiutare a capire perché una donna reagisca in un certo modo o perché un bambino assuma certi comportamenti. Assistere a episodi di violenza del padre contro la madre è per il minore un’esperienza traumatica da cui viene segnato profondamente; priva i figli di un ambiente sicuro in cui giocare, crescere e vivere serenamente la propria infanzia e la propria adolescenza.

evidente l’importanza di un’informazione corretta su questo tema, troppo spesso oggetto di servizi di cronaca che spettacolarizzano gli avvenimenti più drammatici senza sviluppare conoscenze adeguate sul fenomeno della violenza interpersonale, in particolare di quella a danno dei #bambini. La violenza assistita, punita con l’art. 572 del Codice Penale “Maltrattamenti in famiglia”, è -ancor prima che un problema da contrastare con la materia giuridica- un problema sociale che deve investire tutti, tenuto conto che quegli adulti, diventati genitori, corrono un alto rischio di trasmissione intergenerazionale delle condotte maltrattanti/abusanti.

IL SILENZIO DEL DOLORE

Cortometraggio

Il cortometraggio Il Silenzio del Dolore è parte del progetto artistico-sociale Profumo di vita, ideato da Legal@rte e curato da #robertadichiara, con il Patrocinio di Polizia di Stato, Regione Piemonte, Comitato dei diritti della Presidenza del Consiglio Regionale del Piemonte e Città di Torino.

Al termine di una giornata di lavoro Katia, Assistente della Polizia di Stato, viene richiamata per un’urgenza. Si trova di fronte un bambino con i pantaloncini corti e la maglietta rossa che ha assistito alla violenza e al femminicidio della mamma da parte del padre. Il racconto, tratto da una storia realmente accaduta, è il punto di vista umano e professionale di Katia Ferraguzzi, poliziotta della Squadra Mobile e psicoterapeuta, che porterà con sé per sempre gli occhi di quel bambino.