Il #programma espositivo 2022 della #galleriaborghese comprende tre appuntamenti principali e alcune interessanti iniziative.
“Il #programma dell’anno prossimo è incentrato sul rapporto tra #arte e paesaggio, centrale per comprendere il senso storico e anche attuale di un progetto come quello della Villa barocca, di cui la #galleriaborghese costituisce un esempio splendido e tutt’ora leggibile. I visitatori saranno portati a riflettere sulla natura culturale del paesaggio, su quanto l’ambiente circostante e i materiali della natura siano stati ispirazione e oggetto dell’attività degli artisti” afferma la direttrice della Galleria Borghese #francescacappelletti.
Guido Reni a #roma. Il Sacro e la Natura
a cura di #francescacappelletti
9 febbraio – 22 maggio 2022
La #mostra Guido Reni a #roma. Il Sacro e la Natura, a cura di #francescacappelletti, si svolge dal 9 febbraio a maggio prossimo ed è incentrata sul dipinto Danza campestre di #guidoreni, da un anno tornato a fare parte della collezione del museo, alla quale era sempre appartenuto prima della vendita alla fine dell’Ottocento.
Il rientro del quadro nelle sale della Palazzina Pinciana, accanto agli altri dipinti di paesaggio della raccolta, offre l’opportunità di riflettere sul rapporto di #guidoreni, pittore molto amato da Scipione Borghese, con il soggetto campestre e con la #pittura di paesaggio, finora ritenuti estranei alla sua produzione o comunque assai poco praticati.
L’esposizione, muovendo dall’interesse di #guidoreni per la #pittura di paesaggio in rapporto agli altri pittori italiani e stranieri presenti a #roma nel primo Seicento, cercherà di ricostruire i primi anni del soggiorno romano dell’artista, il suo appassionato studio delle opere rinascimentali e dell’antico, il rapporto importantissimo intessuto con il banchiere genovese Ottavio Costa e lo stordimento rispetto alla #pittura fortemente chiaroscurata di Caravaggio – che Reni ha conosciuto e frequentato, come supposto da Carlo Cesare Malvasia nella Felsina pittrice del 1678 e come documenti ritrovati di recente hanno confermato – e l’inizio del suo folgorante percorso di grande pittore di storia.
Tiziano. Dialoghi di Natura e di Amore
La #galleriaborghese incontra la Ninfa con pastore di Vienna
a cura di Maria Giovanna Sarti
15 giugno – 18 settembre 2022
Tiziano. Dialoghi di Natura e di Amore è una #mostra dossier che nasce in occasione del prestito concesso dal Kunsthistorisches Museum di Vienna della Ninfa con pastore di #tiziano, nell’ambito di un #programma di scambio culturale tra le due istituzioni.
L’incontro tra la tela di Vienna e i #tiziano della #galleriaborghese crea l’occasione per mettere in dialogo le opere intorno ad alcuni temi sempre presenti nella produzione del pittore, un filo rosso che dagli esordi conduce fino agli estremi epigoni della sua attività: la Natura, intesa come paesaggio significante e luogo dell’agire umano; e l’Amore, restituito nelle sue diverse forme, di amore divino, naturale, matrimoniale, personificato da Venere o da una Ninfa, da una ragazza in giovanissima età o da una sposa.
Natura e Amore sono strettamente legati e parte del ciclo della Vita, in un rapporto armonico cui allude l’allegoria amorosa e musicale della Ninfa con pastore. È questo l’ultimo episodio di una ricorrenza avviata dal primissimo #tiziano con le Tre età dell’uomo (Edimburgo), qui proposto nella replica di Sassoferrato, che nel corso del Seicento copia – con ogni probabilità proprio per i Borghese – una versione presente a #roma del dipinto di #tiziano, e si pone a testimonianza di quanto proprio questi temi di Amore e Natura fossero apprezzati e richiesti presso le importanti collezioni principesche romane.
Meraviglia senza tempo
Pittura su pietra a #roma nel Seicento
a cura di #francescacappelletti e Patrizia Cavazzini
25 ottobre 2022 – 29 gennaio 2023
In autunno la #galleriaborghese dedica una #mostra alla #pittura su pietra, ai suoi sviluppi e alle sue implicazioni storiche e semantiche nel corso del Seicento, con il progetto scientifico a cura di #francescacappelletti e #patriziacavazzini, all’interno di un percorso di ricerca cominciato nel 2021 con un approfondimento delle ricerche su natura e paesaggio all’interno della collezione.
Fra le conseguenze del Sacco di #roma va annoverata anche l’invenzione da parte di Sebastiano del Piombo della #pittura su pietra. Disperato per la perdita di molti dipinti durante il lungo assedio della città da parte dei Lanzichenecchi, il pittore di origini veneziane, nella cerchia di Agostino Chigi a #roma fin dal primo decennio del secolo, avrebbe intrapreso infatti con decisione, sull’onda del dramma, la pratica del dipingere su supporti diversi dalla tela e più resistenti ai pericoli e al tempo.
La declinazione della #pittura su pietra all’interno del museo, che contiene ancora in grandissima parte le opere raccolte da Scipione Borghese nei primi tre decenni del Seicento e la loro collocazione iniziale, porge notevoli elementi di interesse.
Il cambiamento di contesto, rispetto all’ “invenzione” di Sebastiano del Piombo e alla #pittura fiorentina di secondo Cinquecento, sarà in grado infatti di suscitare vertigine e riflessione nel pubblico, così come alla metà del Seicento l’impatto della collezione suscitò meraviglia e stupore.
Una componente di questo stordimento era senz’altro rappresentata dalla diversità dei materiali impiegati nelle opere d’arte e nella loro vicinanza allo spazio naturale dei giardini e del parco, che circondavano la Villa. La relazione fra #arte e natura era portata anche all’interno delle stanze, con l’esibizione di sculture, dipinti, oggetti e opere che si ponevano in una situazione intermedia, quasi di metamorfosi, fra le varie arti. Grazie all’uso di marmi e di metalli i quadri potevano competere con le sculture nella loro capacità di vincere il tempo o rinforzare, per esempio, l’idea che il ritratto, eseguito per rendere durevole la memoria di un personaggio, potesse davvero essere trasferito grazie alla magia dell’arte in un mondo lontano dalla caducità delle forme.
A #roma queste istanze, alla base del successo della #pittura su pietra nel Cinquecento, vengono ulteriormente rinvigorite dall’osservazione dell’antico: marmi colorati e rarissimi esempi di #pittura su pietra romana integreranno e renderanno ancor più spettacolare il percorso.
Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare
Guido Reni, Atalanta e Ippomene, olio su tela, 232 x 303 cm, Museo e Real Bosco di Capodimonte, Napoli ∏ Ministero della cultura - Museo e Real Bosco
Guido Reni, Amori in gioco, olio su tela, Altomani and Sons Collezione, Milano-Pesaro. ∏ Altomani and Sons
Tiziano Vecellio, Ninfa con pastore, olio su tela, 149,6 x 187 cm, Kunsthistorisches Museum, Vienna
Niccolï Dell'Abate, Paesaggio con figure di Dame e Cavalieri, olio su tela, 116 x 159 cm, Galleria Borghese, Roma. ∏ Galleria Borghese
Guido Reni, Danza campestre, olio su tela, 81 x 99 cm, Galleria Borghese, Roma. ∏ Galleria Borghese
Leonardo Grazia, Lucrezia, olio su lavagna, 55 x 43 cm, Galleria Borghese, Roma. ∏ Galleria Borghese
Jacques Stella, Giuditta in preghiera, olio e oro su marmo belga, 33 x 28 cm, Galleria Borghese Roma. ∏ Galleria Borghese
MATTHIAS WALLBAUM, Altarolo con le storie di Gesó, palissandro e argento, Galleria Borghese, Roma. ∏ Galleria Borghese Ph.Luciano Romano
Guido Reni, La strage degli innocenti, olio su tela, Pinacoteca Nazionale di Bologna. ∏ Ministero della cultura - Pinacoteca Nazionale di Bologna
Alessandro Turchi, Cristo morto con Maddalena e angeli, olio su lavagna, 42 x 53 cm, Galleria Borghese, Roma. ∏ Galleria Borghese
Antonio Tempesta, Il passaggio del mar Rosso, olio su pietra paesina, 15 x 33 cm, Galleria Borghese, Roma. ∏ Galleria Borghese
Antonio Tempesta, La presa di Gerusalemme, olio su pietra paesina, 24 x 37 cm, Galleria Borghese, Roma. ∏ Galleria Borghese
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