Cookie Consent by Free Privacy Policy website Prorogata sino a domenica 20 febbraio 2022 con aperture straordinarie e serali la mostra "La Cina non è vicina. Badiucao – opere di un artista dissidente"
febbraio 08, 2022 - Comune di Brescia

Prorogata sino a domenica 20 febbraio 2022 con aperture straordinarie e serali la mostra "La Cina non è vicina. Badiucao – opere di un artista dissidente"

Il Comune di Brescia e la Fondazione #brescia Musei, presieduta da #francescabazoli e diretta da #stefanokaradjov, annunciano la proroga a domenica 20 febbraio 2022 della prima #mostra personale in Italia dell'artista dissidente cinese, residente in Australia, Badiucao (Shangai, Cina, 1986) La Cina non è vicina. BADIUCAO – opere di un artista dissidentea cura di Elettra Stamboulis negli spazi espositivi del Museo di Santa Giulia di Brescia.
 
In occasione della proroga, nei prossimi dodici giorni questi gli orari di apertura della mostra: mercoledì 9, giovedì 10 e venerdì 11 febbraio dalle 10.00 alle 18.00; sabato 12 e domenica 13 febbraio dalle 10.00 alle 22.00; lunedì 14 febbraio dalle 10.00 alle 18.00; martedì 15 febbraio dalle 10.00 alle 22.00; mercoledì 16, giovedì 17 e venerdì 18 febbraio dalle 10.00 alle 18.00; sabato 19 e domenica 20 febbraio dalle ore 10.00 alle ore 22.00.
Inoltre, sono state previste le seguenti visite guidate: lunedì 14, martedì 15, mercoledì 16, giovedì 17 e venerdì 18 febbraio alle ore 16.30; sabato 19 e domenica 20 febbraio alle ore 11.00, 16.30, 18.00 e 19.30.
 
La volontà di prorogare La Cina non è vicina. BADIUCAO – opere di un artista dissidente e di estendere gli orari di apertura è dovuta alla grande affluenza registratasi dal giorno di apertura; da alcune settimane le prenotazioni per le visite sono sold-out.
Da sabato 13 novembre 2021 la #mostra ha riscontrato un grande successo: durante il periodo di apertura – che ha coinciso per circa due settimane con la programmazione del Festival della Pace di #brescia – ha registrato 24.000 visitatori. Il dato risulta ancora più significativo considerando che la #mostra ha coinciso con il dilagare della quarta ondata da Covid-19 in Italia. A conferma del grande interesse suscitato dalla #mostra, hanno partecipato alle visite guidate o ai laboratori predisposto dai Servizi educativi di Fondazione #brescia Musei 90 gruppi di adulti 66 gruppi di scuole. Il numero risulta soddisfacente, in particolare considerando che gli istituti scolastici stanno attraversando una fase complessa delle attività educative.
 
"È questa la felice conclusione di una operazione iniziata lo scorso ottobre", dichiara la presidente della Fondazione #brescia Musei Francesca Bazoli, "che ha visto la città e la Fondazione allineate all'unisono nella definizione di un'operazione culturale molto coraggiosa che, come si è visto, ha dimostrato la nascita di un grande artista, che abbiamo editato per la prima volta e a cui per la prima volta è stata dedicata un #mostra di questo spessore, confermando in questo modo l'assenza di qualunque tipo di ombra sulla possibilità di far coesistere grande #arte con il significativo impegno civile".
 
"La prima, prorompente, personale dell'artista cinese Badiucao in Europa al #museo di Santa Giulia ha confermato #brescia come riferimento di assoluto rilievo anche nell'ambito delle forme, dei linguaggi e dei messaggi del contemporaneo, ben oltre i confini cittadini e provinciali", dichiara la vicesindaco e assessore alla cultura Laura Castelletti. "Una consapevolezza che è stata dimostrata dalla grande risposta di pubblico che questa esposizione ha riscosso, in un periodo così difficile, dimostrando come la città sia pronta ad assumere il titolo di Capitale italiana della Cultura".
 
"Abbiamo valutato di prorogare la mostra La Cina non è vicina. BADIUCAO - opere di un artista dissidente per consentire, per quanto possibile e ancora di più di quanto fatto finora, che questi temi e questo progetto riescano ad alimentare un dibattito sul tema del rapporto tra #arte e diritti", dichiara il direttore della Fondazione #brescia Musei Stefano Karadjov. "Il filone in cui si inserisce l'esposizione, mai come in questa occasione ha dimostrato la sua vitalità, suscitando un grandissimo interesse da parte della stampa e dei visitatori, che hanno espresso la necessità di un'arte impegnata sui temi dell'attualità e sui temi del presente, non meno dell'interesse per l'antico".
 
Infine, domenica 20 febbraio 2022, in occasione del finissage della #mostra, la Fondazione #brescia Musei organizza per tutta la giornata l'happening LASCIA UN SEGNO: facendosi ispirare dall'opera Lennon Wall Flag presente in #mostra, i visitatori sono invitati a lasciare tramite post-it un messaggio di dissenso, speranza e pace.
Badiucao, ispirandosi al Lennon Wall di Praga, invitò i cittadini di Hong Kong a incollare sulle pareti della città dei post-it con dei messaggi come forma di protesta. Lennon Wall Flag è una bandiera che nasce da questa forma di #arte collettiva e che si compone di 96 quadrati colorati disposti casualmente, che riprendono la forma di questi post-it.

LA MOSTRA
L'esposizione La Cina non è vicina. BADIUCAO - opere di un artista dissidente è la prima personale dedicata a Badiucao, pseudonimo dell'artista-attivista cinese noto per la sua #arte di protesta, attualmente operante in esilio in Australia. Il percorso espositivo ripercorre l'attività artistica di Badiucao, dagli esordi alle opere più recenti che sono nate in risposta alla crisi sanitaria innescata dalla pandemia di Covid-19.
 
Badiucao si è affermato sul palcoscenico internazionale grazie ai social media, coi quali diffonde la propria #arte in tutto il mondo – il suo account twitter @badiucao è seguito da più 80 mila persone –, e sfida costantemente il governo e la censura cinese. La sua vocazione artistico-politica nasce nel 2007, quando, studente di Legge all'Università di Shanghai vede il documentario The Gate of Heavenly Peace, un girato clandestino diretto da Carma Hinton e Richard Gordon sulle proteste di Piazza Tienanmen. L'artista sviluppa una ferma decisione di esprimersi in prima linea contro ogni forma di controllo ideologico e morale esercitato dal potere politico, a favore della trasmissione di una memoria storica non plagiata. Il suo impegno politico si realizza, infatti, nella creazione di campagne partecipative, affissioni in luoghi pubblici, illustrazioni e attività online, spesso costruite con un linguaggio visivo che evoca ironicamente lo spirito pop della propaganda comunista, ricalcandone lo stile grafico, i colori e i toni.
Grazie al suo blog, ai social media e a campagne di comunicazione organizzate, Badiucao dall'Australia ha portato avanti la propria attività di resistenza, diventando l'unico canale non filtrato dal controllo governativo capace di trasmettere i racconti dei cittadini di Wuhan durante il lockdown del 2020.
Nel 2020 gli è stato conferito dalla Human Rights Foundation il Premio Václav Havel Prize for Creative Dissent, destinato ad artisti che creativamente denunciano gli inganni delle dittature. Nel 2021 ha partecipato ad Art Basel Miami realizzando un'operazione di #arte di strada legata alle contestate Olimpiadi attualmente in corso a Pechino.
 
Elettra Stamboulis, curatrice della mostra, commenta: "Il lavoro di mappatura degli artisti dissidenti, attivisti politici e visualmente militanti, continua con questo progetto espositivo: al centro la poetica dell'artista cinese che collabora con i movimenti del tè al latte. Il Milk tea Alliance è formato da Net Citizen che operano ad Hong Kong, Taiwan, Thailandia e Birmania. Sono tra gli artefici e promotori delle più importanti manifestazioni per la democrazia e i diritti umani in Estremo Oriente, e Badiucao è il loro artista".
 
Tanti i temi affrontati dalla #mostra nelle diverse sezioni che verranno allestite. Dalle opere pittoriche e multimateriali che testimoniano le violazioni dei diritti umani, alla censura inflitta ai cittadini cinesi sul tema Covid-19, dalla repressione del dissenso in Myanmar durante il colpo di stato militare del 2021 al tema dell'assimilazione culturale forzata degli Uiguri, fino al dettagliato racconto in chiave artistica delle proteste degli ultimi anni che hanno visto la popolazione di Hong Kong battersi per contrastare la linea politica governativa a Hong Kong.
 
Con questo nuovo progetto Fondazione #brescia Musei, insieme al Comune di #bresciaprosegue il percorso iniziato nel 2019 con la mostra Avremo anche giorni migliori. Zehra Doğan. Opere dalle carceri turche, nella quale l'artista curda, attraverso l'esposizione di una sessantina di opere inedite, ha intersecato e intrecciato la propria vicenda personale con i drammatici eventi politici della più stringente attualità, evidenziando la relazione tra opere contemporanee e diritti umani. Dopo il successo di #brescia, una selezione di opere di Zehra Doğan sono state esposte nel 2021 al PAC – Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano.
Un format espositivo dedicato alla narrazione del contemporaneo attraverso l'arte, un dialogo grazie al quale vengono interpretati i più significativi fenomeni storici attuali. Arte contemporanea e diritti umani trovano quindi un punto di sintesi nella rivelazione di artisti dissidenti e attivisti, per lo più inediti in Occidente.
 
La #mostra è accompagnata da un catalogo edito da Skira.

IL PERCORSO ESPOSITIVO
La mostra LA CINA NON È VICINA. Badiucao – opere di un artista dissidente è suddivisa in cinque sezioni tematiche.
 
La prima sezione, "Cina", propone una serie di maschere create dall'artista per celare la propria identità, fino a quando decise poi di mostrare il proprio volto in reazione a minacce e intimidazioni, e il documentario diretto da Danny Ben Moshe China's Artful Dissident, che ricostruisce il viaggio attorno al mondo di Badiucao per intervistare concittadini esiliati e testimoni di violazioni dei diritti umani. In questa sezione sono raccolte anche le opere più recenti: un letto di 4.000 matite affilate come aghi (Dream), che rappresenta il sonno agitato e tormentato dell'artista-attivista, un''installazione realizzata con latte in polvere a denuncia della guerra commerciale che si combatte sui neonati (This is Why They Buy Our Baby Formula) e una "sedia della tigre" (Torture Chair), tradizionale oggetto di tortura trasformato dall'artista in una innocente sedia a dondolo. "Cina" raccoglie infine alcuni interventi sul tema Covid-19, come ad esempio il Diario di Wuhan, una raccolta di libere testimonianze trasmesse su internet nella prima fase della pandemia, e i ritratti dedicati alle prime vittime di Wuhan (Covid portrait for Dr Li), tra le quali il dottor Li Wenliang che aveva denunciato la presenza del virus.
 
La seconda sezione, "Hong Kong", racconta la storia politica recente della ex colonia britannica che nel 1997 è diventata regione amministrativa speciale della Repubblica Popolare Cinese e in particolare si sofferma sull'ondata di proteste accesasi nel 2019 a seguito di una proposta di legge che prevedeva l'estradizione nella Cina continentale degli accusati di reati punibili con più di sette anni di detenzione. Badiucao ha partecipato attivamente, anche se da oltreoceano, alle proteste, diffondendo immagini e slogan, come il dissacrante Ritratto di Carrie – Carrie Lam, capo esecutivo di Hong Kong – o il Lennon Wall Flag composto da 96 quadrati colorati a evocazione dei post-it appesi dai cittadini sui muri della città con messaggi di dissenso. In #mostra anche le installazioni Molotov Soy Sauce, che riprende le pratiche dei dimostranti con bottiglie di salsa di soia al posto delle molotov, Bricks, che trasforma le mattonelle rosse utilizzate per formare barricate in manufatti.
 
Nella terza sezione, "Uiguria", è raccolta l'omonima serie di manifesti realizzati da Badiucao per denunciare la situazione di sfruttamento e di "genocidio culturale" come è stato definito da più parti dell'etnia uigura dello Xinjiang.
 
Nella quarta sezione, "Myanmar", l'attenzione si sposta sul regime dittatoriale del Sudest asiatico, teatro di un recente colpo di Stato. Dall'iterazione con le proteste e gli attivisti che hanno caratterizzato il 2021, è nata la serie di poster Milk Tea Alliance, che prende il nome dal movimento di attivisti impegnati nella difesa dei diritti umani e della democrazia in tutta l'area che "beve il tè al latte".
 
Infine, nell'ultima sezione, "Mao Nostalgia", l'artista ironizza sul fenomeno di manipolazione e strumentalizzazione del mito costruito attorno alla figura di Mao: immagini satiriche, stampate come dei santini e della dimensione del libretto rosso, fungono per Badiucao da strumenti del ricordo per non cedere alla rimozione della Storia e ai suoi esiti disastrosi.