Cookie Consent by Free Privacy Policy website OPR Gallery // Now on show: "The witch stage" - Liza Ambrossio
febbraio 16, 2022 - Opro

OPR Gallery // Now on show: "The witch stage" - Liza Ambrossio

The witch stage

Liza Ambrossio

  • February 5th - April 29th, 2022
  • Monday - Friday | h: 14.30 - 18.30
  • and by appointment (info@oprgallery.it)

OPR Gallery è lieta di presentare "The witch stage", #mostra personale di Liza Ambrossio.

"Nei miei ricordi, so di aver visto in televisione i volti di un gruppo di donne isteriche. Ero ancora alla scuola elementare. Erano madri da qualche parte nel nord del Messico. Soffocavano le parole mentre piangevano perché le loro figlie erano scomparse. Erano state rapite e uccise. Quelle ragazze erano state attirate da annunci sui giornali e nelle strade delle loro città che cercavano donne giovani, magre, alte e belle. Sono diventate un catalogo di bellezza necrofila. Offerte per essere molestate, umiliate e violentate anche dopo la loro morte. Mentre venivano registrate in home video da cittadini o stranieri, che sceglievano le loro vittime da una foto in un catalogo e pagavano i loro rapitori grandi somme per realizzare i loro desideri più ripugnanti".

Liza Ambrossio

In una società che si sforza di sterminare la fragilità e la poesia "The witch stage" si presenta come un termometro della decomposizione sociale, ironizza su alcuni principi della psicoanalisi che Sigmund Freud chiamava "stadi o facce" all'interno della sua teoria dello sviluppo psicosessuale che a sua volta si mescola alle teorie del complotto, denunce sociali, pensieri, pregiudizi, la messa in discussione misogina delle nozioni e dei simboli della stregoneria, criminologia, tradizioni, punizioni, usi e costumi, fingendo una rappresentazione sincronica di un femminismo globale che tocca diverse aree geografiche.

Attraversando l'immaginario messicano, spagnolo, francese, italiano e giapponese, mi permetto di esplorare le somiglianze visive di una storia così rappresentata da sembrare proibita. Come pretesto per parlare del prevalente diritto non scritto di commettere violenza contro le donne e il femminile. Sto lasciando briciole di casi non testuali di territori e culture, senza apparente connessione al di là del loro ventre tellurico esacerbato, che mi rimandano al lessico sismico di Derrida in cui ricordo di aver sottolineato che "una scossa può essere il risultato di qualcosa che ti ha colpito o la scossa senza apparente spiegazione può anche colpirti", può spaventarti. Sono nato a Città del Messico dopo un grande terremoto e ho lasciato il Messico prima che accadesse un altro grande terremoto, proprio come il mio paese d'origine; l'Italia, la Spagna, la Francia e il Giappone contengono un cuore sismico dovuto ai loro vulcani e catene montuose che secondo i miei sospetti modificano anche il polso e gli impulsi dei loro abitanti.

Riferendomi alla poetica della tradizione italiana, associo nel mio lavoro quelle arti che sono pensate con l'esperienza della mano, come la musica e la scrittura, la fotografia e la poesia. Come direbbe Dante "l'artista è qualcuno che diventa artista solo là dove la sua mano trema". Cioè, in fondo, non si sa cosa succederà o come tutto è dettato dall'altro, quello che non si sa, che non si può nominare. Il dominio si perde e allora solo uno è responsabile dell'opera. L'enigma dell'angoscia, della natura, della malattia e del terrore ci fanno tremare...