Cookie Consent by Free Privacy Policy website Castello di Rivoli | Omaggio a Pasolini
febbraio 22, 2022 - Castello di Rivoli

Castello di Rivoli | Omaggio a Pasolini

Omaggio a Pier Paolo Pasolini
Intellettuale, 1975, di Fabio Mauri
Giovedì 3 marzo 2022, ore 17 – 21
4 – 5 – 6 marzo 2022, ore 11 – 19
Teatro del Castello di Rivoli
Giovedì 3 marzo 2022, ore 19

Intervento speciale di #lauracurino che legge #petrolio di Pasolini
In occasione del centenario della nascita di #pierpaolopasolini (Bologna, 1922 – Ostia, 1975) il #castellodirivoli Museo d’Arte Contemporanea organizza un omaggio al grande scrittore, poeta, autore, regista cinematografico e teatrale. Per celebrare la ricorrenza, da giovedì 3 a domenica 6 marzo nel Teatro del Museo verrà presentata l’installazione con proiezione #intellettuale, 1975, (“Il Vangelo secondo Matteo” di/su Pier Paolo Pasolini),realizzata dall’artista e amico di Pasolini #fabiomauri (Roma, 1926–2009).

Il pubblico in sala potrà assistere a una riproposizione di #intellettuale, presentata per la prima volta il 31 maggio 1975 a Bologna in occasione dell’inaugurazione della Galleria Comunale d’Arte Moderna. All’epoca, sulle brevi scale esterne del museo davanti al portone, Mauri aveva sistemato #pierpaolopasolini, vestito con una camicia bianca e una giacca in jeans, su un’alta sedia in legno e proiettato sul suo petto il film di cui era autore, Il Vangelo secondo Matteo (1964, 137 min.), trasformandolo in uno ‘schermo umano’ e rivelando fisicamente la nascita del ‘segno intellettuale’ ‘dentro’ il corpo dell’autore. Il volume del sonoro, eccessivo 
rispetto alla dimensione ridotta dell’immagine, amplificava lo smarrimento esercitato dall’azione sia sul pubblico sia su Pasolini medesimo. Autore e opera formavano così una scultura di carne e di luce, un’unità compatta, dimostrando con la forza di una ‘visione’ di essere una cosa sola. L’azione #intellettuale venne 
immortalata in 15 fotografie realizzate dal fotografo Antonio Masotti che si trovava seduto a terra tra il pubblico, costituito perlopiù da amici di infanzia e adolescenza di Mauri e Pasolini. La scelta dell’artista di proiettare il film sul corpo di Pasolini rappresentava la responsabilizzazione obiettiva dell’autore del film, 
costretto a sperimentare su sé stesso gli effetti della sua opera. L’azione offriva anche un’occasione di approfondimento del concetto di ‘riflessione’: il bianco della camicia che ‘riflette’ le immagini del film e lo scrittore che ‘riflette’ su sé stesso enfatizzano la dinamicità del rapporto autore-opera-pubblico. A seguito 
dell’assassinio di Pasolini, avvenuto pochi mesi dopo la presentazione dell’azione a Bologna, Mauri trasforma l’opera #intellettuale in un’installazione-monumento alla memoria dell’amico ucciso: al Teatro in Trastevere a Roma, in occasione della personale #fabiomauri: Senza Ideologia (9 dicembre 1975), le immagini de Il Vangelo secondo Matteo scorrono sulla camicia bianca di Pasolini appesa allo schienale di una sedia inesorabilmente vuota e dalla stanza accanto si ode la voce di Maria Carta che, a labbra chiuse, modula una nenia biblica mentre le viene proiettato sul volto il secondo tempo dello stesso film.
Nel corso degli anni l’installazione #intellettuale, 1975, è stata presentata in numerose istituzioni internazionalitra le quali nella grande retrospettiva a cura di Carolyn Christov-Bakargiev nel 1994 alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. L’ultima presentazione nel 2021 quando è stata inclusa nella mostra The Paradox of Stillness: Art, Object, and Performance al Walker Art Center di Minneapolis.

Inoltre, giovedì 3 marzo alle ore 19 nel Teatro del Museo l’attrice e drammaturga #lauracurino (Torino, 1956) leggerà un estratto da #petrolio di #pierpaolopasolini, nuova edizione curata da Maria Careri e Walter Siti per Garzanti in libreria dal 3 marzo p.v.Definito negli anni come testo profetico, la cronaca di un percorso iniziatico o il romanzo-verità sulla morte di Enrico Mattei (Acqualagna, 1906 – Bascapè, 1962), #petrolio è tra i libri più celebri di #pierpaolopasolini
Attraverso la storia di Carlo, ingegnere della borghesia torinese disposto a tutto pur di far carriera, cresciuto in un ambiente cattolico di sinistra e poi complice di un delitto, Pasolini conduce all’estremo il proprio sperimentalismo: puntini di sospensione al posto dell’esordio, sette diverse prefazioni, una rappresentazione dell’eros realistica e cruda, e un’estrema varietà di registri stilistici che vanno dal lirico al saggistico, dal giornalistico al visionario e all’allegorico. Come confida l’autore in una lettera ad Alberto Moravia, questo romanzo è «il preambolo di un testamento, la testimonianza di quel poco di sapere che uno ha accumulato»; rimasto incompiuto, è circondato da un alone di mistero che tuttora ne alimenta il mito.

Si ringraziano Achille Mauri e lo Studio #fabiomauri, Associazione per l’Arte L’Esperimento del Mondo.

L’evento rientra nelle attività collaterali del progetto Espressioni supportato dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT.

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