Cookie Consent by Free Privacy Policy website Giardino in quattro atti 2001/2021
febbraio 23, 2022 - Casa degli Artisti

Giardino in quattro atti 2001/2021

Michele Guido

Casa degli Artisti, Milano
8 – 27 marzo 2022 dalle 12.00 alle 19.00 Martedì 8 marzo dalle 18.00 alle 21.00 | Opening Martedì 8 marzo dalle 11.00 | Anteprima stampa

Casa degli Artisti di Milano presenta da martedì 8 a domenica 27 marzo 2022 la #mostra “Giardino in quattro atti _2001/2021” che l’artista #micheleguido ha pensato appositamente per gli spazi della Casa. Per Guido si tratta di un vero e proprio ritorno a casa, alle origini, dopo vent’anni, e l’intero progetto è un invito a entrare nella sua testa, nel suo giardino-laboratorio in cui ciò che era seme è diventato albero e frutto.

Più che un’antologica è una #mostra destinale, piena di stupore per la circolarità della vita e della ricerca artistica. Era già tutto lì, in quei semi, quando nel 2001 Guido ha lavorato per 5 anni nello studio di Hidetoshi Nagasawa, ed è tutto qui alla Casa che di nuovo si raccoglie, per preparare nuovi cicli di crescita.
Ciò che Guido mette in scena, in questo giardino che è un’opera teatrale in quattro atti, ma più in generale in tutto il suo lavoro, è uno sguardo in filigrana, che vede livelli diversi sovrapporsi e sprofondare l’uno nell’altro, essere l’uno per l’altro, in una dimensione circolare di rimandi, una specie di nastro di Moebius senza inizio né fine.

ATTO I
Appena entra, lo spettatore/visitatore è accolto da alcune teche contenti foglie, semi, frutti sezionati e modificati, scansioni di vegetali che fanno parte dell’archivio dell’artista. Intorno alle teche – posizionate su tavole di legno - foto di foglie con il tessuto vegetale modificato da alcuni funghi attraverso il processo del fototropismo.
È il primo atto: la storia della natura che si sovrappone a quella dell’uomo attraverso l’evoluzione, la migrazione delle piante, l’anti specismo, la biodiversità. E nello stesso tempo è la struttura profonda, genetica, del lavoro di #micheleguido, dispiegata nello spazio espositivo.

ATTO II
Una Kentia con le foglie prolungate da fili di seta introduce al secondo atto. La pianta si comporta come una specie di pantografo: prende i punti che vede sulla tavola disegnata e li proietta sul pavimento creando un giardino formato dalle sezioni dello stelo di una pianta tropicale che si chiama Victoria Regia.
A differenza dell’uomo i vegetali sono modulari e sezionando una pianta è come se attivassimo un processo di espansione e di propagazione di spazio-tempo.
Le sezioni che sono disposte a terra provengono da una matrice realizzata nel 2003 all’interno dello studio di Nagasawa. Lo stelo della pianta era stato raccolto nel giardino botanico di Villa Taranto a Verbania.

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare

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