Cookie Consent by Free Privacy Policy website Anteprima per la stampa | Antonio Scaccabarozzi Progettare Sconfinare | 3 marzo 2022 | Museo del Novecento Milano
marzo 03, 2022 - Museo del Novecento Milano

Anteprima per la stampa | Antonio Scaccabarozzi Progettare Sconfinare | 3 marzo 2022 | Museo del Novecento Milano

Il Museo del Novecento presenta “Antonio Scaccabarozzi. Progettare sconfinare” a cura di #gabiscardi, una mostra monografica che, con il supporto dell’Associazione Archivio #antonioscaccabarozzi, ripercorre l’attività dell’artista tra #pittura, disegno e installazioni ambientali.

Con questa personale il Museo del Novecento continua l’indagine sull’arte italiana della seconda metà del XX secolo, dedicando spazio e visibilità a nomi riconosciuti dalla critica storico-artistica ma spesso meno noti al grande pubblico. Le numerose opere, provenienti dall’Associazione Archivio Scaccabarozzi e da collezioni private, molte per la prima volta in mostra, raccontano il lavoro che l’artista ha condotto con grande serietà nell’arco di cinquant’anni, frutto di un estremo impegno individuale e di una concezione intima e personale del fare #arte.

L’intero percorso di Scaccabarozzi (Merate 1936 - Santa Maria Hoe’ 2008), inserito nel contesto culturale e nelle ricerche formali non solo italiane degli ultimi decenni del Novecento, va inteso come costante e rigorosa indagine sul senso e sulle potenzialità dell’arte, a partire da un’analisi degli elementi costitutivi e delle procedure dei linguaggi visivi e più in particolare del mezzo pittorico. Proprio riflettendo su componenti della #pittura quali spazio, linea, colore, chiaroscuro, luce, movimento ed equilibrio tra le parti, egli arriva a sfrondare l’opera del suo bagaglio espressivo raggiungendo un’essenzialità assoluta, pur senza rinunciare a una forte carica poetica. N

ello spazio degli Archivi il percorso si apre con i primi cicli incentrati sul punto come nucleo germinativo della struttura del quadro e su una programmaticità precisa, meticolosa, anche se mai intransigente, anzi venata di una sottile ironia: nelle Superfici Modulate, nei Fustellati e nelle Prevalenze l’investigazione si svolge sulla base di regole individuate dall’artista, quindi rigorosamente assunte come metodo. Malgrado la dichiarata scientificità del metodo, però, il programma è destinato a essere superato dalla contingenza e dall’imprevisto legati alle condizioni dell’esecuzione e della fruizione, a cui l’artista non oppone resistenza, ma che anzi incorpora nell’opera.

Successivamente, a partire dalla fine degli anni Settanta e sempre più nell’arco degli anni Ottanta, con le Delimitazioni, le Iniezioni e le Quantità, Scaccabarozzi si interessa al rapporto tra il volume liquido del materiale pittorico e la quantità di superficie occupata, e più in generale al rapporto tra la quantità e la qualità dei materiali utilizzati e al loro effetto sulla superficie. Proprio per le Quantità l’artista comincia ad utilizzare come base il polietilene trasparente: materiale che aveva già in precedenza sperimentato, ma che acquista ora centralità. Le opere sono realizzate con grandi pennellate, mentre i bordi dei dipinti, all’inizio lineari e conclusi, progressivamente si sciolgono prendendo l’andamento delle pennellate stesse sui quattro lati. Pur mantenendosi all’interno di un rapporto progettuale con l’opera, Scaccabarozzi gradualmente saggia la permeabilità dei codici e dei limiti a lungo testati, allenta le regole e sconfina. Nelle ultime opere di questa fase, gli Essenziali, #pittura e supporto finiscono per coincidere.

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare

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