Cookie Consent by Free Privacy Policy website La Pinacoteca Civica di Teramo presenta una serie di incontri di approfondimento
marzo 10, 2022 - Fondazione Tercas

La Pinacoteca Civica di Teramo presenta una serie di incontri di approfondimento

in occasione della mostra

LA FRAGILE BELLEZZA

Istoriato castellano fra XVII e XVIII secolo

in corso fino al 1 maggio 2022

10 marzo 2022 ore 17.30

Quaderno n. 10 del Museo delle Ceramiche di Castelli

Un omaggio a Giovanni Giacomini

Stefano Papetti, curatore della mostra

***

24 marzo 2022 ore 17.30

Ricette e segreti della vecchia bottega

Giuseppe Matricardi, curatore della mostra

Marco Appicciafuoco, Maestro d'arte

***

7 aprile 2022 ore 17.30

Le ragioni storiche del collezionare: il settore delle maioliche

Paolo Coen, Università degli Studi di Teramo

Gli incontri si terranno presso la Sala Ipogea

La #mostra LA FRAGILE BELLEZZA Istoriato castellano fra XVII e XVIII secolo fino al 1 maggio 2022 alla Pinacoteca Civica di #teramo espone, insieme alle opere delle collezioni civiche, anche una selezione di pezzi della collezione Matricardi di Ascoli Piceno, giudicata recentemente da Timothy Wilson come la più importante raccolta privata di maiolica castellana. Allo scopo di far conoscere più da vicino la collezione e avvicinare il pubblico di non addetti ai lavori a questa tematica ancora troppo poco esplorata, permettendo loro di comprendere appieno l’importanza e la ricchezza di questa raccolta, in occasione della #mostra sono in programma tre appuntamenti di approfondimento sui temi dell’esposizione.

Il 10 marzo 2022, Stefano Papetti, Docente di Museologia e Restauro presso l'Università degli Studi di Camerino, curatore scientifico delle Collezioni Comunali di Ascoli Piceno, presenterà il Quaderno n. 10 del Museo delle Ceramiche di Castelli, una raccolta di studi sulla maiolica e sull'arte castellana dei più autorevoli studiosi del settore in onore di Giovanni Giacomini, direttore per venti anni del museo di Castelli e studioso attento alla ricostruzione documentaria delle varie personalità che nella piccola località abruzzese hanno animato una vivace stagione artistica dal XVI al XVIII secolo. Mosso da una vivace passione per l'arte ceramica ereditata dal padre, Giacomini dopo aver svolto il ruolo di funzionario della Regione Lazio ha dedicato tutte le sue energie allo studio della maiolica di Castelli, riunendo insieme al fratello una collezione di pezzi rari che è oggi depositata presso il Museo della Ceramica.

Il 24 marzo 2022, l’Ing. Giuseppe Matricardi e il Maestro d’arte Marco Appicciafuoco accompagneranno il pubblico in un’interessante incursione nei laboratori dai quali sono usciti i più pregevoli manufatti realizzati a Castelli dal XVI al XVIII secolo, alla scoperta dei segreti tecnici che consentirono ai Pompei, ai Grue, ai Gentile di realizzare opere straordinarie, contese dai maggiori collezionisti europei del tempo. La lucentezza degli smalti, la qualità dei colori e le finiture in oro che rendevano unici i prodotti di Castelli erano ottenuti attraverso l'utilizzo di forni particolari, messi a punto grazie all'esperienza degli artisti abruzzesi.

Il 7 aprile 2022, Paolo Coen, studioso dei fenomeni legati al mercato dell'arte ed al collezionismo, docente presso l'Università di #teramo, rifletterà sul tema del collezionismo ceramico in relazione alla raccolta dell'ing. #giuseppematricardi, di cui la #mostra in corso consente di ammirare alcuni importanti esemplari del raccoglitore ascolano.

LA #mostra

La Pinacoteca Civica di #teramo, dopo la riapertura nel 2018 e la successiva pubblicazione della relativa guida nel 2021, con la #mostra La fragile bellezza Istoriato castellano fra XVII e XVIII secolo in corso fino al 1 maggio 2022, prima iniziativa espositiva allestita negli ambienti rinnovati, intende proseguire nell’opera di valorizzazione del patrimonio storico artistico cittadino, presentando al pubblico un significativo nucleo di maioliche castellane sei e settecentesche rimaste per lunghi decenni confinate nei depositi del museo civico.

Sono esposte le “fragili bellezze” uscite dai laboratori ceramici di Castelli in provincia di Teramo, che si sono imposti sulla scena internazionale grazie alla realizzazione di manufatti ceramici caratterizzati da soluzioni sperimentali ardite e dalla rielaborazione di immagini ricavate dalla pittura contemporanea, come i pezzi in #mostra che si segnalano, nell’ambito della produzione italiana sei e settecentesca, per la qualità degli smalti ravvivati dall’applicazione dell’oro, per la accuratezza della resa pittorica e per la adesione ai repertori figurativi più aggiornati del tempo.

Si tratta di un insieme abbastanza omogeneo per epoca e per qualità che racconta per lo più lo stile e l’espressione artistica della più influente famiglia di maiolicari abruzzesi Grue e che comprende una targa devozionale raffigurante Sant’Antonio da Padova ascrivibile a Liborio Grue, una Sacra Famiglia di ispirazione cortonesca attribuibile a Candeloro Cappelletti ed una serie di piatti con paesaggi arcadici nello stile di Nicola Grue il Giovane, appartenente ad un ramo collaterale della famiglia.

Inoltre, al fine di contestualizzare meglio l’importanza e la notorietà internazionale acquisita nei primi decenni del XVIII secolo dai manufatti realizzati a Castelli, la #mostra si avvale del contributo di alcune opere provenienti dalla collezione Matricardi di Ascoli Piceno,
Alle opere di proprietà comunale saranno così affiancati piatti e vasi realizzati da Carlo Antonio Grue, la cui figura ha assunto grazie agli studi di Fernando Filipponi una straordinaria rilevanza nell’ambito delle attività artistiche promosse dal pontefice Clemente XI e dei figli Aurelio Anselmo e Liborio, con l’intento di affrancare da una condizione di fenomeno locale quanto realizzato dai Grue, la cui produzione, grazie ai legami familiari con i Duchi d’Acquaviva e con gli Albani, si colloca invece in un contesto aperto alle più aggiornate istanze della cultura europea di matrice classicista ed arcadica che hanno consentito alle opere uscite dalle loro officine di essere contese dai più illuminati collezionisti del XVIII secolo.


Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare