Cookie Consent by Free Privacy Policy website Mostra fotografica - giovedì 10 marzo alle 19 - A sensitive education
marzo 10, 2022 - Officine Fotografiche Roma

Mostra fotografica - giovedì 10 marzo alle 19 - A sensitive education

di Francesca Todde
a cura di Chiara Oggioni Tiepolo

Giovedì 10 marzo alle 19 inauguriamo  a Officine Fotografiche la #mostra “A Sensitive Education” di #francescatodde a cura di #chiaraoggionitiepolo.

La #mostra esplora, attraverso la figura dell’educatore di uccelli Tristan Plot, le possibilità di empatia tra diverse specie naturali. La narrazione, lungi dall’essere una documentazione naturalistica, è piuttosto incentrata sulla sfera emotiva e sulla sensibilità di uccelli e umani. La ricerca fotografica si sviluppa in risonanza con la delicatezza di un dialogo senza parole.

Tristan è un educatore di uccelli specializzato in metodi dolci; li prepara alla partecipazione a spettacoli di teatro e danza o documentari cinematografici. Lavora anche sul nuovo concetto di ornitoterapia e di mediazione attraverso l’animale, creando un contatto tra gli uccelli e le persone con disabilità, gli anziani, i detenuti, al fine di promuovere nuove sensazioni e creare una profonda riconciliazione tra gli uccelli e gli umani.

Quando era bambino, nella foresta dietro la casa dei suoi genitori in Touraine, Tristan si accorse che, se rimaneva fermo a lungo, gli animali uscivano dalla vegetazione ed era possibile osservarli. Ancora oggi, questa pratica di avvicinamento lento, nel rispetto dei ritmi della natura, rimane essenziale al suo metodo educativo.

Avendo studiato ecologia, biologia ed etologia all’università, ha sviluppato una tecnica educativa all’intersezione tra l’imprinting, l’addestramento tradizionale e l’addestramento positivo.

Il suo metodo è un insieme di osservazione e predisposizione della mente in armonia con l’ambiente, secondo la sensibilità dell’altro e in relazione a codici di espressione e comportamento diversi da quelli umani.

La sua ricerca si basa sul potenziamento delle capacità di attenzione e osservazione applicate alla comprensione della sensibilità degli uccelli e mira a recuperare quella capacità, che abbiamo perso nel corso dell’evoluzione, di percepire le variazioni minime e i micro movimenti che costituiscono il mondo espressivo degli animali. Tristan, attraverso l’intuizione dell’animalità come qualcosa di delicato, definisce il rapporto con gli uccelli come un legame esclusivo capace di conciliare il ritmo della specie con quello individuale e di mettere in luce una diversa posizione dell’umano nell’universo naturale.

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare