Cookie Consent by Free Privacy Policy website Interaction Napoli 2022
marzo 11, 2022 - fondazione.made.in.cloister

Interaction Napoli 2022

a cura di Demetrio Paparoni

Laurie Anderson, Ljubodrag Andric, John Armleder, Paolo Bini, Maurizio Cattelan, Frederik De Wilde, Sergio Fermariello, Giovanni Frangi, Georg Oskar Giannakoudakis, Wang Guangyi, Peter Halley, Gottfried Helnwein, Paolo Iacchetti, Ruprecht von Kaufmann, Liu Jianhua, Iva Lulashi, Jason Martin, Rafael Megall, Marco Neri, Mimmo Paladino, Nicola Samorì, Julian Schnabel, Vibeke Slyngstad, 
Natee Utarit, Joana Vasconcelos, Ronald Ventura, Nicola Verlato, Serena Vestrucci.

Per la prima edizione della nuova rassegna, 28 artiste e artisti da tutto il mondo realizzano opere in più casi pensate per interagire tra loro e in dialogo con le peculiarità dello spazio del Chiostro di Santa Caterina a #Napoli fortemente connotato dalla sua storia secolare

12 marzo – 17 settembre 2022

Fondazione Made in Cloister 
Piazza Enrico de Nicola 48, Napoli
www.madeincloister.com

Napoli, 11 marzo 2022. Installazioni site specific, ma anche tele e sculture, realizzate per interagire tra loro e con la struttura rinascimentale del Chiostro di Santa Caterina a Formiello a #Napoli; 28 artiste e artisti da tutto il mondo sono i protagonisti di INTERACTION #Napoli 2022, prima edizione di una rassegna internazionale con cadenza biennale, promossa da Fondazione Made in Cloister e curata da Demetrio Paparoni, che dal 12 marzo al 17 settembre 2022 abiterà i suggestivi spazi del Chiostro, sede della 
Fondazione.

Il dialogo degli artisti con gli spazi della Fondazione e con il territorio di Porta Capuana è sempre stato al centro della mission di Made in Cloister e INTERACTION #Napoli 2022 ne diventa una nuova ambiziosa estensione: in una città da sempre globale come #Napoli, in cui linguaggi differenti si confrontano senza perdere le proprie peculiarità e convivono al di sopra di ogni conflitto, la mostra cerca di trasmettere un preciso messaggio sociale, culturale, politico e dialogico. 

Buona parte degli artisti, infatti, fanno interagire tra loro le opere presentate, opere che partono da poetiche spesso lontane sia dal punto di vista formale che concettuale; dunque, le singole opere, seppur espressione del lavoro personale di ogni artista, non vogliono essere percepite singolarmente ma in relazione all’insieme. 
“La mostra propone il concetto di “azione” unito a quelli di “cooperazione”, di “fare”, di “costruire”. -Afferma il curatore Demetrio Paparoni – Il titolo della mostra rimarca infatti l’esigenza di coniugare il “fare” con il “costruire insieme. INTERACTION #Napoli ha un'identità talmente marcata da non poter essere replicata in altri spazi, con la stessa struttura e offrendo la stessa percezione”.

Nel ribadire le finalità della Fondazione, il Vice-presidente Davide De Blasio ha chiarito inoltre che:“L’interazione è un linguaggio naturale del progetto Made in Cloister. Significa confrontarsi, dialogare, abbassare le difese ed accettare di crescere e lavorare insieme. Tutte le attività che la Fondazione svolge da oltre sei anni nell’area di Porta Capuana nel Centro Storico di #Napoli puntano a mettere insieme, piuttosto che a dividere, a stimolare l’incontro tra artisti ed artigiani, a contaminare linguaggi artistici differenti, e –sempre – ad includere la comunità locale”.

La Fondazione Made in Cloister è nata nel 2012 su iniziativa di Rosalba Impronta e Davide de Blasio con il restauro del chiostro cinquecentesco della Chiesa di Santa Caterina a Formiello, raro esempio di Rinascimento napoletano e archeologia industriale, che versava in uno stato di totale abbandono. È una fondazione privata riconosciuta, parte di Federculture, iscritta all'albo della Regione Campania, la prima Fondazione ad aver stipulato una convenzione con il Comune di #Napoli in ambito culturale. 
La storia del luogo e la sua posizione hanno definito il progetto di riconversione: recuperare una parte del patrimonio culturale della Città di #Napoli per destinarla al rilancio delle tradizioni artigianali rinnovandole con spirito contemporaneo attraverso la realizzazione di progetti con artisti e designer internazionali. Il progetto Made in Cloister si articola su tre pilastri: recupero e riconversione del patrimonio artistico per uno sviluppo coerente con la vocazione del territorio; rilancio del “fare artigianale” attraverso l’interazione tra maestri artigiani e artisti e designer internazionali; rigenerazione urbana e l’impatto sociale di un progetto culturale.

INTERACTION #Napoli 2022 è realizzata con il contributo dell'azienda D&D D'Amico, in collaborazione con la Fondazione Erri De Luca e il patrocinio del Comune di #Napoli.

INTERACTION #Napoli 2022
di Demetrio Paparoni

INTERACTION nasce dall’esigenza di contrapporre il dialogo al conflitto. Le cronache dei nostri giorni registrano la crescente tendenza, anche in ambito culturale, ad alimentare un gioco di contrapposizioni che trasforma le differenze in ostilità. 
INTERACTION è l’espressione del confronto tra artisti di generazioni e provenienze diverse, che utilizzano linguaggi differenti e che hanno contribuito a mettere in scena le loro visioni del mondo, in alcuni casi interagendo tra di loro nel rispetto delle diversità. L’area espositiva è intesa come uno spazio condiviso in cui le differenze si incontrano integrandosi. 
La complessità espressa dal lavoro degli artisti si riflette anche nella varietà dei punti di vista di quanti hanno scritto i testi per il catalogo, affrontando sotto molteplici prospettive il tema dell’interazione.

Interazione Porosità Dialogo
Elio Cappuccio
Le identità rigide hanno ceduto il passo a identità plurime e i confini, più che essere difesi sono divenuti “porosi”. Se in ambito politico l’estendersi della globalizzazione ha attivato, in molti casi, meccanismi reattivi di difesa e diverse forme di nazionalismo, non è così nel mondo dell’arte, in cui gli aspetti molteplici e mutevoli del nostro tempo si riflettono nella pluralità di linguaggi che 
dialogano fra loro. 
All’inizio è la relazione, scriveva Martin Buber nel 1923, in Io e tu, mettendo in luce come ciò fosse evidente nelle lingue “primitive”, in cui si incontrano espressioni del genere “Ti vedo” o “Annusami”. 
Le parole fondamentali hanno una natura duale, che si manifesta quando ci poniamo in relazione con gli altri e con le cose. Questa duplicità è coessenziale alla condizione umana, in quanto l’io non può essere considerato come una realtà chiusa in sé. Dire “io”, infatti, implica in modo originario l’interazione col “tu”, ma anche con ogni aspetto della realtà esterna. 
Siamo sempre immersi nel mondo, da cui possiamo sentirci separati solo ricorrendo a una astrazione, in cui ci ritroveremmo fra categorie prive delle tonalità emotive che alimentano l’esistenza. Vi è una reciprocità nel nostro interagire che rende possibile a noi comprendere gli altri e agli altri comprendere noi, e ciò accade ancor prima che venga elaborato un linguaggio concettuale, proprio 
perché la gestualità stessa del nostro corpo esprime un significato. La dimensione empatica e interattiva ci consente di avere consapevolezza della nostra stessa identità mediante l’esperienza dell’altro, perché, attraverso la relazione e la circostanza in cui ci troviamo a vivere, riusciamo a cogliere aspetti di noi che ci rimarrebbero preclusi in una condizione di isolamento. 
La progressiva erosione delle relazioni sociali, il senso di precarietà oggi presente nell’ambito del lavoro, come nella vita quotidiana, non può che generare una solitudine diffusa. In assenza degli orizzonti rassicuranti delle ideologie o della fede, ciascuno si trova a dover scegliere pur senza essere, in realtà, un soggetto autonomo. Le condizioni che determinano le nostre vite, talora in modo rigido, appaiono infatti immodificabili, all’interno delle dinamiche che governano il mondo.
Nei momenti di crisi la dimensione relazionale può assumere declinazioni diverse, dalla rivolta alla solidarietà, dal disincanto all’empatia. I modi di interagire riflettono dunque il tempo e il luogo in cui prendono forma, ma la relazione si pone, comunque, al centro del nostro stare al mondo. Quando prevalgono identità rigide, che impediscono il dialogo, il modello conflittuale rischia di presentarsi come la soluzione inevitabile. La logica amico-nemico ha alimentato, da sempre, le guerre di religione, i fondamentalismi e le varie forme di totalitarismo, non risparmiando neanche il mondo dell’arte. Gli artisti, in alcuni casi, non hanno esitato ad accogliere, nel proprio linguaggio, i toni delle aspre contrapposizioni politiche che hanno drammaticamente segnato il secolo scorso, come se si trovassero di fronte a un categorico aut-aut ideologico. L’arte, del ‘900 ha conosciuto infatti le sue lotte iconoclaste e le sue contrapposizioni amico-nemico.
La realtà in cui viviamo si caratterizza per la sua multipolarità e modelli che per molto tempo sono stati decisamente incompatibili possono dialogare. Ciò accade quando, in ambito artistico, la figurazione e il concettualismo interagiscono senza perdere lo spirito della loro poetica. Nella pratica artistica sull’ aut-aut prevale oggi, sempre più, più l’et-et.

Estratto dal testo di Elio Cappuccio per il catalogo della mostra INTERACTION #Napoli 2022 curata da Demetrio Paparoni e prodotta dalla Fondazione Made in Cloister. #Napoli 12 marzo - 17 settembre 2022. © 
Made in Cloister

Profilo e Storia della Fondazione Made in Cloister
Il progetto “Made inCloister”nascedaldesideriodisottrarre aldegradoilChiostroPiccolodella Chiesa di Santa Caterina a Formiello attraverso un progetto di restauro e riconversione del Chiostroe dell’intera insula del “Complesso Monumentale di S. Caterina” di cui esso è parte.
Da “memoria del passato” a “scintilla creativa” di un programma di rigenerazione e di sviluppo sostenibile dell’area.

Il recupero del Chiostro e la realizzazione al suo interno di un hub culturale dedicato ad #arte contemporanea, design, musica, tradizioni artigianali ed enogastronomiche, è dunque il motore di un programma di rigenerazione della periferia urbana, coincidente con il quartiere di Porta Capuana.
Le radici del progetto si trovano nella storia del luogo che lo ospita: accoglienza, multietnia, e vocazione del “fare”.

Una volta completati i lavori di restauro del Chiostro e degli affreschi in esso contenuti, viene costituita la Fondazione Made in Cloister con l’obiettivo di :
a) Riqualificare il Chiostro ed il Refettorio in quanto parte del patrimonio culturale del Centro Storico di #Napoli;
b) Realizzare al suo interno un hub culturale polivalente, un luogo di eccellenza creativa, con posizionamento internazionale per progetti di #arte contemporanea, design, musica, tradizioni artigianali ed enogastronomiche attraverso un articolato progetto denominato 
“Made in Cloister”;
c) Censire e Valorizzare le antiche tradizioni artigianali del territorio attraverso progetti di collaborazione tra artigiani e designers ed artisti contemporanei. 

a) Riqualificazione
Il progetto di recupero e restauro filologico del Chiostro e del Refettorio è stato condiviso con la Soprintendenza napoletana ed ha previsto fondamentalmente l’eliminazione di tutti gli abusi realizzati nei decenni precedenti da utilizzi impropri e la ricostruzione della spazialità borbonica originaria. Di particolare importanza è stato il restauro degli affreschi cinquecenteschi, progetto sviluppato in partnership con l’Accademia di Belle Arti di #Napoli.

b) Progetto Made in Cloister
I caratteri essenziali sono:
- Coinvolgimento della comunità artistica internazionale per realizzare progetti site-specific in cui l’arte contemporanea si confronta con gli spazi cinquecenteschi della struttura e con la storia di #Napoli e del quartiere di Porta Capuana. Residenze per artisti e designers che incontrano e collaborano con i maestri artigiani.
- Programmazione continuativa in cui ai 2/3 grandi progetti espositivi annuali si aggiungono attività collaterali che riguardano il mondo della musica, del teatro, della enogastronomia e del terzo settore.
- Partnership con Istituzioni ed operatori locali ed internazionali sui diversi progetti ma con l’intenzione di creare una rete di conoscenze e collaborazioni.
- Coinvolgimento della comunità locale (giovani, studenti, residenti, operatori economici, culturali e sociali).

Made in Cloister è un progetto radicato a #Napoli ma con una visione internazionale che ha tra i suoi punti di forza la comunicazione e la capacità di attrarre pubblico e stakeholders internazionali.

Recuperare la tradizione rinnovandola con spirito contemporaneo, nella convinzione che #arte, cultura e creatività possano innescare un processo virtuoso di sviluppo: un nuovo Rinascimento. 

Le unità d’intervento sono:

Exhibition
L’area centrale della struttura, il Chiostro ed i portici laterali, ospita i progetti espositivi e, spesso in contemporanea, la maggior parte delle attività collegate alla musica, ai readings, alle performance.

Cloister Bar e Ristorante
L’area recuperata del Refettorio è stata realizzata per ospitare uno spazio dedicato al food and drink ed al “leisure time”. Il designer newyorkese Chris Rucker è stato invitato a ri-disegnare gli spazi e gli arredi che poi sono stati realizzati da artigiani napoletani (falegnami e marmisti). Il Cloister Bar si sviluppa in simbiosi con l’intero progetto. L’esperienza del cibo viene proposta con fantasia e creatività contemporanea applicata agli ingredienti stagionali tipici della tradizione enogastronomica napoletana.

Lab-Oratorio
E’uno spazio all’interno del Complesso Monumentale di S. Caterina nell’edificio storico adiacente al Chiostro, di recente acquisizione. Ex-corridoio di collegamento tra due ali del Convento è stato restaurato per ospitare progetti espositivi ed eventi da “project room” nonchè la produzione di Bottega 
Made in Cloister.

Casa Cloister
La Fondazione ha acquisito anche un altro spazio del complesso dove intende realizzare un progetto di residenze d’artista entro il 2022. Nella realizzazione dei progetti espositivi site-specific è essenziale, per gli artisti invitati, l’esperienza della residenza nell’area di Porta Capuana e della conoscenza delle sue tradizioni e del suo patrimonio culturale.
Allo stesso modo la loro permanenza e le relazioni che nascono dall’incontro con il mondo dell’artigianato e con la comunità locale saranno fattori di accelerazione per la riqualificazione e la rigenerazione dell’area.

D’AMICO PARNTER UFFICIALE DELLA MOSTRA INTERACTION 
NAPOLI 2022

Milano, marzo 2022 – D’Amico dimostra ancora una volta il suo amore per l’arte, la cultura e il territorio diventando main partner di INTERACTION #Napoli 2022, prima edizione di una rassegna internazionale con cadenza biennale, promossa da Fondazione Made in Cloister.

La mostra, curata dal critico d’arte Demetrio Paparoni, dal 12 marzo al 17 settembre 2022 abiterà i suggestivi spazi del Chiostro di Santa Caterina a #Napoli, sede della Fondazione. 

Protagonisti saranno 27 artiste e artisti provenienti da tutto il mondo che, con le loro tele, sculture e installazioni site specific, daranno vita a un dialogo aperto tra linguaggi artistici differenti con l’obiettivo di far interagire tra loro le opere presentate. Queste, 
infatti, nonostante siano espressione del lavoro personale di ogni artista, non vogliono essere percepite singolarmente ma in relazione all’insieme. 

INTERACTION #Napoli 2022 vuole dunque proporre il concetto di “azione”, unito a quelli di “cooperazione”, di “fare” e di “costruire”. È l’interazione che nasce dall’incontro  tra artisti ed artigiani ma anche l’occasione, per un’importante realtà nazionale come quella 

D’Amico, di esprimere il suo profondo legame con l’arte, la cultura e la propria terra.
D’Amico all’interno del Chiostro di Santa Caterina avrà uno spazio dedicato per presentare la sua Collezione Vasi D’Autore 2022 in Limited Edition, firmata dall’artista canadese di #arte contemporanea Vickie Vainionpää, che ha saputo raccontare, attraverso 
le quattro capsule del maxi-formato da 700g, l’innovativo rapporto tra uomo e tecnologia. 
La Collezione “Vasi D’Autore”, è una Limited Edition firmata ogni anno da un artista diverso e giunta quest’anno alla settimana edizione, che ha l’obiettivo non solo di diffondere la cultura del bello ma anche di dimostrare l’attenzione al tema della sostenibilità. Il vaso, infatti, può essere riutilizzato in chiave sostenibile, diventando un oggetto di design pratico ed elegante per conservare spezie, zucchero, caffè, penne o matite. 

La mostra sarà aperta al pubblico dal 12 marzo al 17 settembre 2022 presso il Chiostro di Santa Caterina a Formiello (Piazza Enrico de Nicola 48, Napoli) nei seguenti giorni e orari: dal mercoledì al sabato dalle 11:00 alle 19:00 e la domenica dalle 10:00 alle 14:00. 

Per ulteriori informazioni: www.madeincloister.com