Cookie Consent by Free Privacy Policy website 29_03 / 03_07 • 2022 Elisa Sighicelli AS ABOVE, SO BELOW a cura di Paola Zatti
marzo 28, 2022 - Comune di Milano

29_03 / 03_07 • 2022 Elisa Sighicelli AS ABOVE, SO BELOW a cura di Paola Zatti

La Galleria d’Arte Moderna di Milano presenta in apertura dell’Art Week milanese, da martedì 29 marzo a domenica 3 luglio 2022, la #mostra As Above, So Below, personale di nuove opere dell’artista Elisa Sighicelli.

A cura di #paolazatti, conservatrice responsabile della Galleria d’Arte Moderna di Milano, la #mostra porta in scena un racconto inedito e sorprendente dedicato ai depositi del museo milanese, che si sviluppa attraverso un allestimento speciale, concepito dall’artista stessa lungo le cinque sale della Villa Reale dedicate alle esposizioni temporanee.

Il percorso espositivo riunisce un corpus di circa 25 immagini tra stampe fotografiche su carta, una stampa su gesso e due sculture prove- nienti dal deposito sculture della GAM di Milano: Ignara mali (1910), scultura in gesso di Bassano Danielli, e L’invocazione (1920) bronzea di Antonio Bezzola, testimoni di una realtà sommersa che Elisa Sighi- celli ha potuto indagare e tradurre in un lavoro che viene presentato per la prima volta in questa occasione.

I depositi sono luoghi di grande fascino, normalmente non visi- tabili, perché deputati alla conservazione e allo studio delle opere per necessità scientifiche. Alla vigilia del riallestimento dei depositi, la Gal- leria d’Arte Moderna di Milano affida a Elisa Sighicelli il compito di raccontare un mondo nascosto prossimo alla scomparsa, abitato da circa 800 oggetti scultorei: una popolazione di gessi, bronzi, marmi, cere, corpi mutilati, languide figure femminili, epigrafi, condottieri e cimeli funerari che, a insaputa del visitatore del museo, abitano i sotterranei in attesa di ritrovare una più funzionale collocazione ai piani superiori. Da questo binomio nasce il titolo della #mostra: As Above, So Below, tra- duzione moderna del secondo verso del celebre testo esoterico deno- minato Tavola di smeraldo e attribuito alla figura leggendaria di Erme- te Trismegisto che narra le similitudini tra il macrocosmo celeste e il microcosmo umano, concepito come un universo in miniatura.
Il titolo riflette quindi il concetto di rispecchiamento tra il compor- tamento umano e quello suggerito dalle sculture, ma anche il ricono-

Anteprima stampa

28.03, H 11:00

Opening

28.03, H 18:30

scimento della corrispondenza tra un ordine superiore e una diversa dimensione sotterranea. L’idea del negativo e della contrapposizione speculare ritornano come costanti nelle scelte espositive, accanto al tema che domina la concezione di questo progetto: il rapporto tra fo- tografia e oggetto, tra immagine e reale, tra scultura e umanità.

Tradizionalmente, i depositi dei musei venivano organizzati se- condo dei criteri arbitrari, che prevedevano per esempio l’accostamen- to di nuclei tematici o la classificazione per materiali, ed è questo or- dine effimero e casuale che si contrappone nettamente al rigore degli spazi pubblici del museo che Elisa Sighicelli ha scelto di registrare.

«Solitamente immaginiamo le opere d'arte conservate nel mondo ideale e nel tempo sospeso del museo, ma in realtà hanno un'esistenza concreta, sono oggetti esposti all'erosione del tempo, come dimostrano le opere che ho fotografato. Nonostante il fascino del luogo non ho voluto fare foto documentarie o insistere su un'estetica del frammento. Ho invece concentrato la mia attenzione sui possibili rapporti tra le sculture, provocati da vicinanze casuali.» spiega Elisa Sighicelli. L’artista sceglie di misurarsi con il deposito indagando le potenzialità espressive di opere singole o in gruppo, rivelando in accostamenti ca- suali interessanti relazioni formali.

Allo stesso tempo questo tipo di sguardo porta l’attenzione su un tema fondamentale che è la conservazione e la valorizzazione del patri- monio artistico. Le statue ritratte mostrano i segni del tempo, ricordano come la loro materialità non sia eterna come l’ideale che rappresentano, ma esattamente come i viventi sono fragili ed esposte all’usura.

Ecco allora che elementi come la polvere, i cartellini per l’in- ventariazione, il pluriball a protezione dei corpi, le mutilazioni e la decontestualizzazione dei gruppi scultorei, diventano nodi cruciali di una sceneggiatura spontanea. Una statua che sussurra all’orecchio di un’altra, uno sguardo di sbieco che pare incrociare gli occhi di un com- pagno, un contatto ravvicinato che suggerisce un incontro amoroso, ma forse anche altro.

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare