Cookie Consent by Free Privacy Policy website A MOTHER FOR EARTH : Leila Vismeh - Janine von Thüngen | Dal 5 Maggio 2022
aprile 27, 2022 - Mac Maja Arte Contemporanea

A MOTHER FOR EARTH : Leila Vismeh - Janine von Thüngen | Dal 5 Maggio 2022

LEILA VISMEH | JANINE VON THÜNGEN

testi di #isabelladucrot e Margareth Dorigatti

5 Maggio — 18 Giugno 2022

OPENING: Giovedì 5 Maggio, ore 17 — 21

Dal 5 maggio al 18 giugno 2022, la galleria Maja #arte Contemporanea espone nei suoi spazi in via di Monserrato 30 a Roma, le sculture dell'artista tedesca Janine von Thüngen e i dipinti dell'artista iraniana Leila Vismeh, di cui la galleria ha ospitato in passato le rispettive personali.

A Mother for Earth. Un titolo, che a ripeterlo a voce alta, par di udire un accorato appello, un'urgente richiesta di primaria tutela. La #mostra, invero, nasce ancor prima dei drammatici eventi tutt'ora in corso in Ucraina; tuttavia, l'attualità aggiunge – o forse fa semplicemente emergere - un senso altro, una nuova intenzione: la rappresentazione della negazione della Guerra.

What if? E se per mezzo del potente linguaggio artistico mettessimo in scena un'alternativa e attraverso la ricca morbida sinuosità dei corpi femminili nudi modellati da von Thüngen ritrovassimo un profondo senso di pienezza, fecondità, abbondanza? Se potessimo affermare la vita - e la sua implicita cura – ispirati dalle Maternità dipinte con generosità cromatica dalla Vismeh? Quanto spaventa salutare oggi quel passato presente che sostiene il contrario, salutare "quel clan" e affermare: "io sono diversƏ"?

Scrive #isabelladucrot a proposito delle sculture di von Thüngen: "[...] occupano lo spazio come dei punti interrogativi, che con ostinazione stanno a sollecitare risposte, e anche a voler rischiare che esse non siano rassicuranti. [...] Appare così lampante e anche accattivante che in ognuna di queste statue, di piccole o grandi dimensioni, convivono caratteri opposti, sono femmine spavalde, creature ormai liberate, prive di allusioni a divinità edeniche, per niente sacrali [...]. Pur esibendo attitudini sicure e determinate a queste donne immaginate dall'artista manca la testa. Non sembra che abbiano perso la testa, ma che non l'abbiano mai avuta." 

La stessa sottrazione si ritrova nelle figure senza volto dipinte da #leilavismeh. Osserva #margarethdorigatti: "Se è vero che la vita è lotta e alternanza tra i contrari, allora polemos (guerra) diventa ciò che è perché non è il suo contrario e allora, come sosteneva Spinoza, ogni determinazione è negazione. Quando costruisce attentamente la figura anatomica femminile, sola, oppure con una creatura umana tra le braccia, #leilavismeh dichiara la sua visione analitica, la quale, con gesto veloce e sicuro lascia entrare l'emozione che cancella e diventa censura. Il gesto creativo della cancellazione unisce nell'atto in cui divide e diventa nuova armonia."