Cookie Consent by Free Privacy Policy website Barbara Nahmad Oltremare
giugno 29, 2022 - comune di pietrasanta

Barbara Nahmad Oltremare

Apre domenica 10 luglio alla Villa La Versiliana di #marinadipietrasanta (LU) la personale di #barbaranahmad dal titolo “Oltremare”. Inserita nel programma del 43° Festival della Versiliana e realizzata in collaborazione con Federico Rui #arte Contemporanea di Milano, la #mostra è curata da #giuseppefrangi e sarà visitabile con ingresso libero fino al 10 settembre 2022.
Le cinquanta #opere esposte negli storici ambienti della Villa, tra cui tre installazioni realizzate appositamente, formano un percorso espositivo che testimonia gli ultimi tre anni della ricerca artistica di #barbaranahmad. Le stanze della Versiliana, testimonianza di vite passate e caratterizzate da ampi ambienti aristocratici, luoghi nei quali ha soggiornato anche Gabriele D'Annunzio che non smise mai di amarli, hanno rappresentato una sfida che ha permesso di valorizzare in modo inedito #opere spesso di grandi dimensioni.

Gli esordi di #barbaranahmad, sul finire degli anni Novanta, sono caratterizzati dall'attenzione verso il corpo umano e il ritratto: le
grandi figure dipinte ad olio, spesso in tonalità monocromatiche, contrastano con i fondi realizzati a smalto in colori primari.
Vengono così immortalate grandi icone del passato, come nel caso del trittico dell'economia, esposto alla Biennale di Venezia del
2009, o fatti di cronaca, come il massacro del Teatro Dubrovka di Mosca del 2002, pubblicato sul Times, o scene di vita quotidiana, come Berlin, esposto alla Quadriennale di Roma del 2003. Nel 2014 viene presentato a Tel Aviv il ciclo di lavori Eden, con cui viene abbandonato lo smalto in favore di uno stile asciutto ed essenziale, fatto di poche cromie e con una pittura a olio di grande fascino, con cui racconta attraverso le immagini alcuni momenti di vita quotidiana, scene intime di un mondo nuovo che sta nascendo.

Con la serie Oltremare Nahmad apre ora un nuovo capitolo e si riappropria del colore con tonalità e modi diversi da quelli usati in
precedenza. In queste #opere pur non discostandosi del tutto dalla figurazione tradizionale, viene condotta una ricerca sul paesaggio naturale che tende all'infinito: sfumature gestuali e grandi velature danno l'idea di una sovrapposizione di strati che cercano l'intimità, evocano l'invisibile in una sorta di neovedutismo contemporaneo. #barbaranahmad ha scelto di dipingere i mari e i cieli non con una pittura veloce e frettolosa tipica dell’informale, che è spesso una via di fuga dalla figurazione, e neppure ha optato per l’astrazione: i suoi quadri restano invece frutto di quella pittura-pittura di un artista figurativo che smette di raffigurare e si mette a riflettere su quel “groviglio” che è la vita e il suo dispiegarsi. “Il sublime non risiede in nessuna cosa della natura, ma nell'animo di chi guarda”.

Immanuel Kant descrive così il sentimento dell'uomo di fronte alla natura: non soccombe davanti ad essa, ma, al contrario, si erge
orgoglioso a contemplarla. Allo stesso modo #barbaranahmad dipinge il potere della natura rappresentando l'idea di infinito in
contrapposizione alla finitezza dell'animo umano.

Scrive #giuseppefrangi nella presentazione in catalogo: “Acqua e cielo sembrano incernierarsi l’una con l’altro, in una sorta di
autosufficienza che toglie terreno – è proprio il caso di usare questa metafora - ad altre ipotesi: difficile ipotizzare un’altra sponda.
L’oltre probabilmente va visto in una diversa accezione. Suggerisce un “oltranzismo” del mare, un suo proporsi come un’entità non circoscrivibile, come canale ottico che ha per confine un infinito. È proprio il taglio dell’immagine, messo in atto ogni volta senza eccezioni e senza arretramenti, a portarci verso questa ipotesi di lettura. Il viaggio al Nord ha dunque spazzato via le interferenze e ha messo fuori gioco ogni tentazione di scivolare nel vedutismo. (...) la scelta di esporre in alcuni casi i quadri di “Oltremare” non appesi ai muri ma appoggiati ai ciocchi di legno (dispositivi famigliari, che anche in studio ne accompagnano le fasi realizzative), costringe noi che guardiamo ad affrontare un a tu per tu con il mare. Siamo anche noi di fronte a quella distesa di acqua, chiamati a immaginarci non davanti ma nel quadro”.

La prima sala della Villa – nel decennale della scomparsa - è dedicata a Romano Battaglia, giornalista e scrittore, profondamente
legato alla Versiliana dove per anni è stato animatore e conduttore degli “Incontri al Caffè”. Le sue parole, tratte da Il mare in discesa (Rizzoli, 2003), ben si adatterebbero a descrivere la poetica di #barbaranahmad: “Cielo e mare sono come due specchi che di giorno si riflettono e di notte si ascoltano”. Nel parco sono inoltre ospitate cinque sculture di grandi dimensioni di Jessica Carroll che testimoniano il rapporto tra uomo e natura, focalizzando l'attenzione sul significato di migrazione e di orientamento e sull'apporto indispensabile all'intero ecosistema.

BARBARA NAHMAD è nata nel 1967 a Milano, dove vive e lavora. Nel 1990 si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera,
ateneo nel quale oggi è Docente di Tecniche e Tecnologie della Pittura. Dopo alcuni soggiorni all’estero, ha lavorato per la
televisione e per il teatro come scenografa, per poi dedicarsi totalmente alla pittura. Le sue #opere sono state esposte in varie musei italiani, tra i quali il PAC, Palazzo della Ragione e Palazzo Reale a Milano, il Complesso del Vittoriano a Roma, la Fondazione Cini di Venezia, il Museo Ebraico di Bologna e in diverse sedi all'estero: Londra, Berlino, New York, Shangai, Atene, L’Aia e Tel Aviv.
Nel 2004 è invitata alla Quadriennale di Roma e nel 2009, nell’ambito della 53. Biennale di Venezia, espone un trittico pittorico
sull’economia accompagnato da un’installazione sonora. Nel 2014 ha presentato a Tel Aviv la serie Eden, che dopo varie tappe è
stata presentata al Museo Ebraico di Bologna in occasione della Notte Europea dei Musei. Le sue #opere sono presenti in collezioni
pubbliche e private tra le quali la Collezione Agnelli, la Fondazione Einaudi e la Fondazione Rosselli a Torino, la Collezione
Mediobanca e la Collezione Schwarz e a Milano, nonché in quelle del Museo Ebraico di Bologna e dell’American College of Greece ad Atene.

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