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luglio 04, 2022 - Galleria Massimo Minini

Stefano Arienti per Mirad’Or

9 luglio fine settembre 2022
Pisogne, Lago d’Iseo

Sei anni dopo l’opera The Floating Piers di Christo e Jeanne Claude e a seguito dell’intervento di Daniel Buren della scorsa estate, il Lago d’Iseo conferma l’attenzione per l’arte contemporanea con un nuovo progetto espositivo di #stefanoarienti presso Mirad’Or, lo spazio pubblico sul lungolago di #pisogne.

Stefano Arienti (Asola, MN, 1961) realizza una nuova e inedita opera, all’interno del progetto Meridiane declinando per la prima volta in versione tridimensionale, il lavoro di ricerca che porta avanti da molti anni. Un nuovo progetto artistico pensato appositamente per Mirad’Or sul Lago d’Iseo a #pisogne.

L’intervento site - specific, visibile dal 9 luglio a fine settembre 2022 e promosso da Comune di #pisogne nasce e si ispira alla luce e alla sua osservazione l’artista insegue l’ombra che il sole disegna, quasi come in un gioco che rimanda l’eco della luce, sul pavimento e sulle pareti. Il segno di Arienti materializza e dà vita al fenomeno naturale del variare della luce il tempo trascorre, gli astri proiettano e l’artista trasforma quello che vede e immagina in un’opera d’arte mutevole. Le ombre che in altri casi Arienti aveva dipinto con colori su carta, qui assumono per la prima volta la tridimensionalità grazie a nastri di vari colori e dimensioni, abbandonando quindi il supporto cartaceo, originario e fino a oggi privilegiato. Diventa così più evidente il concetto di “disegnare con la luce”, in uno spazio in cui le persone sono invitate a entrare.

Meridiana per Mirad’Or si offre al pubblico del Lago d’Iseo e in particolare di #pisogne, paese che ha grandi affinità con il luogo di nascita dell’artista. Per la seconda volta, l’arte collega Asola e #pisogne: Girolamo Romanino infatti, grande protagonista del Rinascimento lombardo, lascia nei due paesi alcuni dei suoi più importanti cicli pittorici, creando un collegamento ideale nel tempo e nello spazio.

La direzione artistica è, come per lo scorso anno, di #massimominini e il progetto di Associazione BELLEARTI. Dopo Daniel Buren, con Mirad’Or, Comune di #pisogne conferma la propria intenzione di ricreare le condizioni affinché l’arte a noi contemporanea ritorni ad abitare e abbellire luoghi che parevano aver abbandonato quell’attitudine. Anche una terra di storia e tradizione come il Lago d’Iseo e la Valle Camonica possono e devono ospitare forme di #arte dell’oggi. Mirad’Or è un luogo piccolo ma importante nella ripresa del contatto con l’arte e l’architettura dei nostri tempi.

La particolare collocazione e tipologia di Mirad’Or pensata come palafitta, per essere visibile di giorno e di notte, dal lungolago di #pisogne o dalle sponde opposte, visitabile all’interno o dall’esterno, dall’acqua o dalla terraferma, ne fanno un padiglione di piccole dimensioni ma di grande qualità Commissionato dal Comune di #pisogne, nato da un’idea di Gigi Barcella e progettato da #mauropiantelli (De8_Architetti), Mirad’Or si pone fin da subito come compagno di viaggio di altri famosi esempi nel mondo che tenta di raggiungere invitando ogni anno un artista contemporaneo di levatura internazionale.

DOPO CHRISTO. Con l’irripetibile esperienza di The Floating Piers firmata Christo e Jeanne Claude, il Lago d’Iseo riprende contatto con la grande #arte e lo fa in modo clamoroso. Di nuovo si avverte una grande voglia di contemporaneità: oggi però, a differenza dei tempi passati quando le culture erano locali e a seguito della globalizzazione, le esperienze si mescolano in una felice interazione. Ciò che adesso garantisce la validità di un’opera non è più il genius loci, la strenua difesa delle identità locali, bensì il
collegamento di queste realtà in un unicum planetario dove la qualità dei lavori rende di nuovo possibile quella comprensione tra i popoli che era andata persa dopo la disavventura di Babele. Se nel 2021, con BELLEARTI, abbiamo scelto un artista di grande fama internazionale come Daniel Buren (Boulogne - Billancourt, 1938) per dare il via a questo significativa iniziativa culturale del Comune di #pisogne, quest’anno la preferenza cade su un più giovane artista italiano, #stefanoarienti (Asola, 1961). Al di là della presenza fisica dei lavori, alcuni sostrati comuni legano le opere dei due: in particolare, la stretta relazione con l’ambiente nel quale sono collocate e per il quale sono stati concepite, un forte rapporto fra interno ed esterno che i lavori esaltano e di cui si nutrono. In questo senso potremmo dire che i due sono moderni paesaggisti di un secolo in cui l’artista non si limita a ritrarre il paesaggio circostante ma interviene a modificarlo con la propria opera. La sfida è sempre tra Davide e Golia, anche in questo caso la grandezza del paesaggio naturale viene sfidata dall’intima bellezza del paesaggio artificiale: chi ne uscirà vincitore?
Massimo Minini direttore artistico Mirad’Or, cofounder BELLEARTI

il territorio
Le terre d’acqua sono luoghi di incontro, di passaggio e di viaggio
Dalla notte dei tempi a oggi spostarsi sull’acqua è una pratica quotidiana, così come lo è rimanere fermi a contemplare qualcosa che fermo non è mai: l’acqua. #pisogne si affaccia sul Lago d’Iseo, esattamente nel punto d’incontro con la Valle Camonica: un passaggio obbligato. Un paese ricco di un passato d’arte millenario che va dalle incisioni rupestri dell’età del Bronzo, alle costruzioni medievali fortificate, come la grande Torre del Vescovo, fino agli affreschi del Quattrocento e del Cinquecento.

A #pisogne, la Madonna della Neve è uno dei capolavori, una chiesa edificata nella seconda metà del XV secolo, affrescata, come la pieve, nel Quattrocento da Pietro da Cemmo e negli anni Trenta del Cinquecento da Girolamo Romanino Definito da Giovanni Testori la "Cappella Sistina dei poveri", questo edificio è meta di pellegrinaggio d’arte fin dall’inizio del XX secolo. Romanino, grande artista di genio, riesce ad annullare i confini temporali, dimostrando che la grande #arte è sempre contemporanea.

progetto architettonico
L’edificio, disegnato da #mauropiantelli (De8_Architetti), sorge dall’acqua, in corrispondenza del porto medievale poi divenuto lavatoio pubblico. Le antiche pietre sono ancora oggi visibili a filo d’acqua. Uno spazio duttile, aperto ad accogliere opere al proprio interno, come anche all’esterno, oltre alle possibilità di collocare lavori negli spazi circostanti. Mirad’Or è un’idea ambiziosa un progetto architettonico rigoroso, uno spazio che si apre all’arte e al pubblico ed è già di per sé un’opera: inquadra e
completa il paesaggio circostante, trasformandolo.

direzione artistica
Mirad’Or porta il contemporaneo in una terra di storia di tradizione, di #arte e di cultura del paesaggio. È un contenitore di possibili incontri, tra terra e acqua. Anche i luoghi possono avere desideri, Mirad’Or ne ha e molti. Desidera raccontare, meravigliare, incontrare chi ama l’arte e chi qui la potrà scoprire e conoscere vedendola da vicino.

Lago d’Iseo, Brescia e l’arte contemporanea
La provincia bresciana in anni recenti ha ospitato importanti interventi di artisti contemporanei dopo Mimmo Paladino, Anish Kapoor, Francesco Vezzoli, Pascale Marthine Tayou, Peter Halley a distanza di 6 anni dall’installazione di Christo (The Floating Piers) e dopo Daniel Buren, primo ospite nel 2021 di Mirad’Or, #stefanoarienti si inserisce in un percorso di continuità.

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