Cookie Consent by Free Privacy Policy website Frammenti di Paradiso - Giardini nel tempo alla Reggia di Caserta: Da venerdì 1 luglio apre la mostra negli Appartamenti della Regina
luglio 06, 2022 - Reggia di Caserta

Frammenti di Paradiso - Giardini nel tempo alla Reggia di Caserta: Da venerdì 1 luglio apre la mostra negli Appartamenti della Regina

Oltre centocinquanta opere tra dipinti, disegni, sculture, arazzi, erbari, libri e oggetti d’arte e interpretazioni contemporanee in dialogo tra loro per raccontare la storia del giardino nel corso dei secoli.

Dal 1° luglio al 16 ottobre la #reggiadicaserta ospita la #mostra Frammenti di Paradiso. Giardini nel tempo alla Reggia di Caserta, curata da Tiziana Maffei, direttore del Museo, Alberta Campitelli e Alessandro Cremona.

Un caleidoscopio di rappresentazioni dal Rinascimento ai primi anni dell’Ottocento che attraversano e interessano tutta la penisola nella diversità di paesaggi, modelli culturali e stili di vita, evocando, attraverso il contatto con la natura, l’Eden perduto a cui l’uomo da sempre aspira.

L’esposizione è il risultato di un lavoro di approfondimento sul significato culturale - afferma #tizianamaffei - che il patrimonio naturale così come elaborato dall’uomo ha avuto e può avere. L’obiettivo dell’impegno dell’Istituto museale e dei numerosi compagni di viaggio che hanno consentito la realizzazione di questa operazione culturale è duplice: divulgare al grande pubblico i valori etici della bellezza con l’auspicio che si recuperi, dopo decenni d’indifferenza, la cultura dell’arte dei giardini un tempo molto più diffusa e offrire agli addetti ai lavori la molteplicità di lettura narrativa di questi straordinari microcosmi prodotti nel tempo da diverse civiltà”.

I giardini dipinti o riprodotti mirano ad immortalarne la bellezza fugace, a tramandarla nel tempo. Il rapporto tra giardino reale e vivente e giardino tradotto in un linguaggio artistico è quanto mai vario e percorre la storia della nostra civiltà, stimolando anche i visitatori in un’attenta riflessione sulla tutela e la salvaguardia della natura che ci circonda.

Lungo le grandi sale dell’Appartamento della Regina, affacciate sull’incomparabile vista del Parco Reale con la scenografica via d’acqua, in un allestimento suggestivo ideato da Lucio Turchetta con Vincenzo De Luce, si snodano i sette temi che compongono la #mostra. Nell’articolarsi delle sezioni sono presentate numerose opere, in molti casi inedite, provenienti da prestigiosi musei e istituzioni italiane ed europee tra cui i Musei del Prado e Thyssen-Bornemisza di Madrid, il Museo di Versailles, il Museo di Capodimonte, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, la Galleria degli Uffizi e Palazzo Pitti a Firenze, il Museo di Roma, oltre a collezioni private, biblioteche e altri istituti pubblici, come gli Orti botanici di Napoli e Portici. Tra i tanti artisti, del calibro di Gaspar van Wittel, Claude Lorrain, Paolo Anesi, Pietro e Gianlorenzo Bernini, Hubert Robert, Hendrick van Cleve III, Jules-César-Denis van Loo, Giusto Utens, Joseph Heintz il giovane e altri celebri vedutisti, un ruolo di spicco spetta naturalmente a Jacob Philipp Hackert che tante opere ha dedicato ai giardini e ai paesaggi campani e dell’Italia meridionale.

Il giardino è il luogo dove l’uomo cerca di ritrovare il paradiso terrestre, l'armonia perduta con la natura. Non a caso paradiso - dichiara #albertacampitelli - in molte culture, è sinonimo di giardino.  I giardini dipinti o riprodotti mirano ad immortalare la bellezza fugace, a tramandarla nel tempo. Il rapporto tra giardino reale e vivente e giardino tradotto in un linguaggio artistico è quanto mai vario e percorre la storia della nostra civiltà. Mostrarne l’evoluzione e i vari modi di declinarla è il tema dell’esposizione che si avvale di un rapporto diretto con uno dei giardini più scenografici e celebrati che con la sua cangiante visione reale dialoga costantemente con il percorso espositivo, in un continuo scambio di suggestioni”.

Il giardino è il mezzo con cui il suo committente - afferma #alessandrocremona - trova lo scenario perfetto per trasmettere messaggi in modo diretto o mediato da simboli che, a volte, delineano precisi itinerari mentali. Parlare quindi di giardini significa affrontare i molteplici temi che in essi sono narrati, le tante trame che vi si intersecano, le teorie che definiscono un assetto piuttosto che un altro, i percorsi di scoperta scientifica che intervengono sui luoghi e li modificano. Di questa straordinaria complessità si fa filo conduttore la #mostra che attraversa il labirinto paradisiaco del giardino dipinto e immaginato, conducendo il visitatore a deliziarsi della visione degli splendidi giardini vanvitelliani”.

La sezione di apertura della #mostra I giardini di #caserta: modelli e progetti è ovviamente dedicata al Parco della #reggiadicaserta, alle sue componenti, ai protagonisti, il re Carlo di Borbone, la moglie Maria Amalia di Sassonia e i loro successori, Ferdinando IV e Maria Carolina d’Asburgo, committenti in due diverse fasi, e naturalmente gli artefici, gli architetti Luigi e Carlo Vanvitelli e il “giardiniere” John Andrew Graefer.

Ne Il giardino in Italia nel rapporto col paesaggio sono, invece, protagoniste le vedute di noti giardini che spaziano dalla Campania al Lazio, alle Marche, alla Toscana e al Piemonte, interpretati dai maggiori artisti delle epoche considerate.

La terza sezione Giardini come scenografia descrive come l’esibizione del potere, le feste e il teatro abbiano sempre avuto i giardini come fondale privilegiato, adattato e declinato secondo le funzioni che accoglievano.

Ne Il giardino e l’acqua sono esposte suggestive vedute marine, lacustri e fluviali in cui l’acqua è protagonista come nelle spettacolari raffigurazioni di giochi, fontane e vie d’acqua nei giardini.

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare

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