Cookie Consent by Free Privacy Policy website Kandinsky e le Avanguardie punto, linea e superficie
settembre 13, 2022 - studioesseci

Kandinsky e le Avanguardie punto, linea e superficie

Non sono molti i musei pubblici italiani a poter contare su opere di grandi interpreti del ‘900 internazionale. Soprattutto se ci si riferisce ad un livello qualitativo e storico davvero assoluto. Cà Pesaro - Galleria Internazionale d’Arte Moderna, gioiello della Fondazione Musei Civici Veneziani, può invece contare su tali e tanti capolavori da poter organizzare, senza la necessità di ricorrere ad alcun prestito esterno, una #mostra dello spessore quale è : “Kandinsky e le avanguardie. Punto, linea e superfice”, che si potrà ammirare dal 30 settembre al 21 febbraio al Centro Culturale Candiani di Mestre.

In #mostra una raffinata selezione di capolavori del Novecento internazionale e italiano, pervenuti all’istituzione veneziana per volontà di grandi collezionisti – da Paul Prast a Giuseppe e Giovanna Panza di Biumo - o attraverso  acquisizioni da artisti-collezionisti come Emanuel Föhn o derivati da lasciti, come quelli di Lidia de Lisi Usigli, oppure acquisiti dal Comune di Venezia in occasioni di Biennali o ancora destinati a Cà Pesaro dal Ministero della Cultura, da altre istituzioni o da aziende come Esso Standard Italia.

«Il valore aggiunto dell’iniziativa- commenta il Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro - risiede non sono solo nei numerosi capolavori che costellano le sale espositive del Centro Culturale Candiani ma anche nel fatto che questa #mostra e tutta concepita e realizzata con opere delle raccolte di Ca’ Pesaro. È questa un’ulteriore testimonianza della vitalità delle collezioni nel nostro tempo presente e anche una conferma della qualità delle acquisizioni fatte dal Comune di Venezia nei decenni passati».

«Al Candiani – anticipa Elisabetta Barisoni , che di Cà Pesaro è la Responsabile- presentiamo un nucleo di ben nove opere di Kandinsky, tra le quali “Zig zag bianchi” del 1922, acquisito alla Biennale del 1950, e “Tre triangoli” del 1938, lascito di Lidia de Lisi Usigli, insieme ad un’emozionante sequenza di “Piccoli mondi” del 1922, donazione di Paul Prast. Si tratta di una raccolta di opere grafiche che il maestro russo realizza nel 1922, quando insegna presso l’importante officina creativa rappresentata dalla scuola del Bauhaus. Le tecniche sono diverse, ciascuna scelta da Kandinsky per il suo carattere unico: la litografia combina segni e colori per produrre un’immagine che si avvicina il più possibile a un dipinto, la xilografia è invece caratterizzata dall’interazione di primo piano e sfondo, mentre la puntasecca permette precisione di segno e studio delle linee. I “piccoli mondi” diventano per Kandinsky microcosmi autonomi, quasi delle piccole galassie in dialogo le une con le altre».

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare

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