Venerdì 27 gennaio alle ore 16.30 #triennale Milano presenta il #libro Il ritorno degli imperi. Come la guerra in Ucraina ha stravolto l'ordine globale, di Maurizio Molinari edito da Rizzoli.
Durante l’incontro interverranno Gennaro Sangiuliano, Ministro della Cultura, Stefano Boeri, Presidente di #triennale Milano, Maurizio Molinari, Direttore del quotidiano “La Repubblica” e Direttore editoriale di tutte le testate del Gruppo Gedi e autore del #libro, Lorenzo Guerini, Presidente del Copasir, e Fiorella Minervino, giornalista.
Il ritorno degli imperi. Come la guerra in Ucraina ha stravolto l'ordine globale descrive come la guerra in Ucraina abbia accelerato un mutamento che sconvolge il mondo in cui viviamo, facendo emergere in modo prepotente quattro grandi attori, le cui caratteristiche e capacità sono a tal punto superiori rispetto al resto della comunità internazionale da poter rispolverare, come propone Maurizio Molinari, la definizione di imperi, reali o potenziali. Russia, Unione europea, Stati Uniti e Cina popolare: una partita fra vecchie e nuove grandi potenze, ognuna con un’identità, una genesi storica, degli interessi e un orizzonte assai peculiare, ingaggiate in una sfida per la leadership globale che non ha più connotati solo economici e diplomatici, ma anche militari.
Maurizio Molinari, da sempre attento osservatore della politica internazionale e profondo conoscitore delle dinamiche, esplicita quali esiti può avere questo confronto, illustrando, anche con lo strumento delle mappe, la portata dei mutamenti a cui stiamo assistendo e la minaccia che incombe sulla sicurezza di tutti, europei in primis, con un focus sul ruolo dell’Italia sul nuovo scacchiere del Mediterraneo allargato che va delineandosi. Perché il conflitto in Ucraina non costituisce solo il ritorno della guerra nel Vecchio Continente, ma offre una rappresentazione drammatica della sfida tra democrazie e autocrazie, che solo una attenta analisi come quella offerta nelle pagine del #libro può permetterci di comprendere a pieno. Nella consapevolezza che quelli a venire saranno anni difficili e di tensione crescente, per far fronte a una minaccia che tutti, leader e opinioni pubbliche, hanno il dovere di comprendere per poter poi disinnescare.
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