Cookie Consent by Free Privacy Policy website Public Movement Rescue, a cura di Bruna Roccasalva prodotta da Arte Fiera e Fondazione Furla
febbraio 03, 2023 - Arte Fiera

Public Movement Rescue, a cura di Bruna Roccasalva prodotta da Arte Fiera e Fondazione Furla

Arte Fiera, Padiglione 25, BolognaFiere - 2 febbraio 16-20, 4-5 febbraio, 14-18 

Nasce il nuovo di programma di #performance di #arte Fiera in collaborazione con #fondazionefurla, a cura di Bruna Roccasalva

La città di Bologna è imprescindibile per la storia della #performance in Italia, e così #arte Fiera, che fin dalle sue primissime edizioni ha promosso, o direttamente ospitato, #performance che hanno lasciato il segno nella storia dell’arte. Per questo la direzione artistica di Simone Menegoi ha fatto delle azioni dal vivo un punto fondamentale del suo programma di eventi.

Nel 2023 la #performance ad #arte Fiera avvia un nuovo capitolo, frutto di una collaborazione inedita tra la fiera e #fondazionefurla, con la curatela di Bruna Roccasalva, direttrice artistica della Fondazione. Per #fondazionefurla, che da anni promuove un modello operativo basato sulle sinergie istituzionali, il sodalizio con #arte Fiera è una nuova occasione per partecipare attivamente alla vita culturale di Bologna, città in cui è nata.

Per la prima edizione, #fondazionefurla ha invitato il collettivo Public Movement con un ambizioso intervento che viene presentato in Italia per la prima volta. Public Movement è un gruppo originario di Israele - fondato nel 2006 da Omer Krieger e Dana Yahalomi e condotto, a partire dal 2011, dalla sola Yahalomi - la
cui ricerca in ambito performativo è contraddistinta da un approccio di stampo politico e sociale. Muovendosi trasversalmente tra arti visive, danza, #performance e attivismo, Public Movement usa la #performance come una forma di intervento diretto all’interno della società e come un dispositivo con cui attivare situazioni che stimolano lo sviluppo di una coscienza politica e di un pensiero critico.

Le #performance di Public Movement consistono in controverse azioni messe in scena in spazi pubblici - e, a partire dal 2015, anche all’interno delle istituzioni - in cui il gruppo si appropria di coreografie, simboli, rituali di stato, cerimonie commemorative, procedure di emergenza, e li ricontestualizza per interrogarsi sui meccanismi che regolano la costruzione di un’identità sociale, politica, nazionale.

Le loro azioni non rimangono dentro l’istituzione e non si rivolgono solo alla sfera circoscritta dell’arte; cercano al contrario la contaminazione tra ciò che è finzione poetica e ciò che è reale, e attraverso questa contaminazione creano spazi di riflessione, momenti di scambio e confronto che possano, attraverso l’arte,
stimolare una coscienza collettiva.

In occasione dell’edizione 2023 di #arte Fiera, il gruppo presenta a Bologna Rescue, un lavoro che coniuga installazione, #performance e coreografia e che esemplifica in modo perfetto una pratica performativa che cerca il confronto diretto con la realtà e di questo confronto si nutre. Presentata per la prima volta al Tel Aviv Museum of Art nel 2015, Rescue è una sorta di danza che vede cinque componenti del gruppo eseguire una coreografia di movimenti studiati e appresi attraverso l’addestramento con addetti alle operazioni di soccorso in Israele e in Europa. Lo scenario in cui si svolge l’azione è un imponente cumulo di macerie di cemento, evocazione di un crollo di cui non conosciamo l’origine: potrebbe essere una catastrofe naturale, un attentato, un evento bellico.

I corpi dei performer si intrecciano a questa grande struttura cementizia, alcuni inermi tra le macerie, altri impegnati in azioni di ricerca e soccorso. Tutto si svolge con serenità e precisione, come in un balletto di Stato, con l’accompagnamento dal vivo della musica di Yoni Silver. Le pratiche di soccorso solitamente impiegate in luoghi di disastri di massa diventano nella #performance, slegata da minacce o traumi, un insieme armonico di movimenti accuratamente sincronizzati che celebra l'intimità tra i corpi umani, invitandoci a una riflessione sulle dinamiche che regolano la nostra relazione con l’altro. 

Come molte azioni di Public Movement anche Rescue, nonostante la sua verosimiglianza, non fa riferimento a eventi ben precisi o realmente accaduti, e proprio per questo può simultaneamente rappresentarne tanti e diversi, appartenenti al nostro presente, al passato o a un futuro distopico. L’attivazione di Rescue a Bologna potrà dunque ricordare tragedie locali, come l’attentato alla stazione ferroviaria del 1980 o tensioni globali come l’attuale guerra in Ucraina; ma l’elaborazione estetica del trauma, in cui non c’è odio o disperazione, lascia affiorare sentimenti di amore e solidarietà, evocando un senso di comunità e unione che lega spettatori e artisti.

Attivo in musei, biennali e festival di tutto il mondo, Public Movement si è esibito presso istituzioni e manifestazioni internazionali come il Guggenheim Museum e il New Museum di New York, la Biennale Internazionale di Göteborg, il Tel Aviv Museum of Art, la Biennale di Berlino, l’Asian Art Biennial di Taiwan,
il Pinchuk Art Center di Kiev, l’Impulse Festival di Düsseldorf, il Baltic Circle Festival di Helsinki, Performa a New York.