Il successo mondiale dei Måneskin o del cantante inglese Harry Styles, icone musicali e di stile, nel segno della trasgressività. Look che fanno parlare, con outfit che abbondano in tulle e maglie frangiate (mettendo tra l’altro in discussione tutta una serie di stereotipi) ma che ci riportano indietro, a quel periodo ribelle, selvaggio e rivoluzionario: i trent’anni lunghi un secolo dagli anni ‘60 agli anni ‘80, epoca di altre icone come David Bowie, gli ABBA e Freddie Mercury. Un mood immortalato a #mercanteinfiera (30 settembre - 8 ottobre) a Fiere di Parma nella #mostra fotografica collaterale "Comunicare la moda: Identità, trasformazioni e immaginari di genere (1960-1980). Un percorso negli archivi CSAC" curata da Lucia Miodini.
Un’epoca di sperimentazione, avanguardie e videoarte che rivive anche attraverso il lavoro della regista e visual artist Monica Manganelli, che il 7 ottobre (nella sala Agorà) presenterà il lungometraggio d'animazione "Turandot, Princess of China". Un’artista giovane ed emergente, ma che nel suo curriculum annovera una collaborazione del calibro di Wachowski, i registi di Matrix, per i quali ha realizzato una serie di concept, e bozzetti per i diversi scenari dei mondi del film Cloud Atlas. Un’arte, quella visiva, che vuole avvicinare ancora di più al mondo di #mercanteinfiera un pubblico giovane che attraverso l’utilizzo di tecniche digitali per la realizzazione di video-scenografie, la virtual reality e la motion graphic, vuole suscitare la capacità di meravigliarsi e stupirsi. Forme d’arte acceleratori della coscienza e del pensiero che utilizzano le nuove tenologie al meglio come strumento a servizio della creatività, dell’uguaglianza e dell’espressione umana.
Un viaggio nella creatività che è protagonista anche della #mostra collaterale "Comunicare la moda: Identità, trasformazioni e immaginari di genere (1960-1980). Un percorso negli archivi CSAC" e che tratterà la questione degli immaginari femminili e maschili nel tempo. L’esposizione, curata da Lucia Miodini, attraverso la selezione di quaranta tra disegni e fotografie, conservate negli Archivi della Moda del Centro Studi e Archivio della Comunicazione Visiva dell’Università di Parma, propone una lettura dell’immaginario della moda che alimenta la costruzione sociale del maschile e del femminile.
Il percorso indaga la trasformazione dei canoni e delle tendenze tra gli anni Sessanta e primi Ottanta nella produzione visiva delle protagoniste dell’alta moda, da Clara Centinaro all’atelier Albertina; proseguendo con l’iniziatore del prêt-à-porter Walter Albini, e, infine, i grandi stilisti del made in Italy Giorgio Armani, Krizia e Versace.
"Oggetti che raccontano storie e storie di grandi passioni. Potremmo sintetizzare così l’essenza di Mercanteinfiera - spiega Ilaria Dazzi, Exhibition Director di Mercanteinfiera - un salone che permette di esplorare e scoprire arte, #antiquariato, vintage, modernariato. E allo stesso tempo una Fiera che svela l’ossessione del collezionismo attraverso storie esemplari, casi curiosi, personaggi decisamente unici come il fotografo Paolo Brillo, di cui raccontiamo, attraverso una #mostra collaterale, la sua ossessione per Bob Dylan"
Trent'anni in 250 scatti, questo il maestoso lavoro di Paolo Brillo, che con l'ossessione di un entomologo, ha inseguito il cantautore statunitense: la mostra “Paolo Brillo. Stolen Moments. Bob Dylan and Other Music Icons” realizzata in collaborazione con la Galleria di Milano Antonio Colombo Arte Contemporanea, sarà ospitata a #mercanteinfiera.
C’è chi colleziona Bob Dylan e chi invece colleziona cavatappi, un oggetto di uso quotidiano disegnato per la prima volta da Leonardo Da Vinci nel Codice Atlantico (1482 -1499) e diventato esercizio di creatività da parte di grandi designer come Gio Ponti o iconici stilisti come Ralph Lauren o Dior. Sarà proprio il cavatappi protagonista della terza collaterale in programma a Mercanteinfiera “In vino veritas: le infinite forme del cavatappi”, curata da Giancarlo Gonizzi, Direttore dei Musei del Cibo di Parma.
Restano però l’antiquariato, il design storico, il modernariato e il collezionismo vintage (tra moda e alta orologeria) l’anima di Mercanteinfiera meta di quel collezionismo eclettico e audace che può accostare un telefono vintage a forma di Mickey Mouse a un moneterie settecentesco o una elegante chaise longue a un tavolino Betty Boop.
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