Cookie Consent by Free Privacy Policy website La prima mostra in Italia di Michael Stipe da Fondazione ICA | 11 dicembre 2023, ore 11.30
dicembre 06, 2023 - Fondazione Ica Milano

La prima mostra in Italia di Michael Stipe da Fondazione ICA | 11 dicembre 2023, ore 11.30

Fondazione ICA Milano presenta, da martedì 12 dicembre 2023 a sabato 16 marzo 2024, la grande mostra personale “I have lost and I have been lost but for now I’m flying high” di Michael Stipe (USA, 1960), artista visivo poliedrico e iconico leader del gruppo musicale R.E.M.

Il progetto espositivo, curato da Alberto Salvadori e pensato appositamente per l’occasione, ha nel ritratto il fulcro della sua ricerca, interpretato attraverso un ampio ventaglio di linguaggi espressivi che spaziano dalle fotografie a copertine di libri, dalle ceramiche alle sculture e alle opere audio.
In mostra alla Fondazione ICA Milano una selezione di opere inedite che tracciano un percorso nella produzione artistica di Michael Stipe, offrendo una riflessione originale che intreccia i concetti di omaggio e vulnerabilità. Il titolo della mostra evoca una dichiarazione dell’artista che identifica nella vulnerabilità una vera e propria forza propulsiva. A partire dalla dimensione caotica che connota la nostra contemporaneità, la vulnerabilità diventa per Stipe una presenza da accogliere, custodire e impiegare come strumento per trovare nuove strade da intraprendere. La potenza insita nella vulnerabilità emerge nella mostra dalla lettura e interpretazione della poesia Desiderata di Max Ehrmann (1927), nella quale si invita il lettore a creare, modellare, inventare una nuova calma, nata dall’accettazione della propria fragilità e dalla ricerca costante di una propria dimensione di serenità.

Spiega Michael Stipe in un intimo e generoso dialogo con il curatore pubblicato nel booklet della mostra: “La vulnerabilità diventa un superpotere in questa dinamica. Una mappa che descrive le difficoltà del nostro presente mettendo in luce nuove opportunità e una rinnovata comprensione della nostra importanza, non solo per noi stessi, ma anche per coloro che ci circondano, per le nostre comunità, per il nostro mondo. In questo momento scelgo di concentrarmi sul bene più prezioso, sulla brillantezza, sulla bellezza e sulla giocosità della vita. Ho perso e mi sono perso, ma per ora sto volando alto.”

Il percorso espositivo concepito per Fondazione ICA Milano offre così una ricognizione nell’universo creativo di Michael Stipe, definendolo nel suo insieme un grande autoritratto composto per ritratti.
Le sculture in mostra sono un omaggio agli artisti che hanno contribuito a plasmare la sua visione tra i quali spiccano Constantin Brancusi, Marisa Merz e una copia romana di un’antica scultura greca.
Nel loro insieme, i lavori restituiscono un’impressione del momento di passaggio in cui ci troviamo.
L’artista declina le opere attraverso diverse modalità di costruzione formale che vedono da un lato l’utilizzo della rappresentazione analogica - particolarmente evidente nelle sculture realizzate a mano - dall’altro un percorso di creazione completamente digitale, presente attraverso oggetti di produzione industriale allestiti in mostra.

La quotidianità è il suo repertorio di ispirazioni che si concretizzano in una varietà di possibili restituzioni in forma di ritratti fotografici, sculture in gesso e inchiostro, plastica e cemento, produzione di libri e performance audio/video. Nella ricerca visiva di Stipe, il raggio di azione riflette una totalità espressiva trasversale e transdisciplinare, la cui dimensione creativa è caratterizzata dall’esplorazione istintiva di media diversi.

Al centro del proprio lavoro Michael Stipe pone la capacità e la disponibilità dell’artista come essere vivente e pensante ad accompagnare il visitatore in un’esperienza profondamente emozionante ed empatica, invitandolo a prendere coscienza della propria vulnerabilità per cogliere le infinite possibili rotte verso un futuro migliore.

La mostra è accompagnata da un libro edito da Damiani Books e realizzato in collaborazione con Fondazione ICA Milano. Intitolato Even the birds gave pause, si tratta del quarto volume fotografico di Michael Stipe e include una serie di lavori in essere che approfondiscono l’esplorazione della ritrattistica contemporanea avviata dalla mostra.

Si ringrazia Banca Intesa Sanpaolo, sponsor ufficiale della Fondazione, per il supporto alla programmazione e alle attività di ICA Milano.

INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO
Michael Stipe
I have lost and I have been lost but for now I’m flying high
12 dicembre 2023 – 16 marzo 2024
A cura di Alberto Salvadori
Opening
Martedì 12 dicembre 2023, dalle 18.00 alle 21.00 su prenotazione
Le prenotazioni sono attive da lunedì 13 novembre 2023 al seguente link: https://link.dice.fm/Uc92792cf623

ICA Milano | Istituto Contemporaneo per le Arti
Via Orobia 26, 20139 Milano
office@icamilano.it | www.icamilano.it
Orari dal giovedì al sabato – dalle 12 alle 19
Ingresso libero

MICHAEL STIPE
Michael Stipe, americano, nato nel 1960, è un artista, produttore e cantautore. Ha guidato la band R.E.M. per 31 anni, vendendo oltre 100 milioni di dischi e facendo tournée in tutto il mondo. Come produttore cinematografico ha realizzato oltre 25 lungometraggi, tra cui Essere John Malkovich di Spike Jonze, En El Septimo Dia di Jim McKay, American Movie di Chris Smith e Velvet Goldmine di Todd Haynes. Nell'ultimo decennio la sua attenzione personale si è concentrata sul lavoro cross-mediale, incorporando video, paesaggi sonori, sculture e immagini fotografiche e digitali. I libri fotografici più recenti includono Volume 1 (con Jonathan Berger, 2018), Our Interference Times: A Visual Record (con Douglas Coupland, 2019) e un terzo volume di ritratti (2021), tutti pubblicati da Damiani di Bologna. Michael vive a New York e a Berlino.

ALBERTO SALVADORI
Alberto Salvadori è laureato in Storia dell'Arte all'Università di Pisa. Ha conseguito una specializzazione post-laurea in Storia dell'arte moderna e contemporanea dei Paesi europei. Ha studiato alla Sussex University e alla Reading University.
Nel 2001 ha conseguito un Master di secondo livello in Studi Curatoriali presso l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.
Dal 2003 al 2009 è stato curatore del catalogo generale della Galleria d'Arte Moderna Palazzo Pitti di Firenze. Dal 2009 al 2016 è stato Direttore del Museo Marino Marini di Firenze, dal 2016 al 2023 Curatore dei decenni al MIART Milano e dal 2007 al 2020 Direttore dell'OAC della Fondazione CR Firenze. Salvadori ha fatto parte dei consigli di amministrazione di diverse istituzioni, tra cui l'Istituzione Musei Civici Bologna, il Polimoda Firenze, la Fondazione Ragghianti Lucca, il Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci Prato e il Comitato del Consiglio Italiano Roma. Salvadori è fondatore e direttore dell'ICA Milano nel 2019, direttore dell'Archivio Mulas Milano, curatore di una collana di libri presso la Fondazione Marconi Milano, senior advisor della Olnick Spanu Collection New York e membro del consiglio di amministrazione di Magazzino Italian Art Foundation e Fondazione Pomodoro Milano.

FONDAZIONE ICA MILANO
Fondazione ICA Milano – Istituto Contemporaneo per le Arti è una fondazione privata non profit dedicata alle arti e alla cultura contemporanea, alla ricerca e alla sperimentazione, nella quale convergono diverse forze e tipologie di protagonisti del mondo dell’arte: artisti, collezionisti, professionisti del settore, appassionati.
Fondato e diretto da Alberto Salvadori, ICA è il primo Istituto Contemporaneo per le Arti che sorge al di fuori del mondo anglosassone, situato nell’ex area industriale di via Orobia a Milano.
L’attività dell’Istituto si sostanzia in un’offerta, sempre accessibile, alla città e al pubblico, dove condivisione e partecipazione sono le parole chiave per comprenderne l’attitudine. Mostre, editoria d’arte, ceramica, cinema, performance, musica, letteratura, attività seminariali di divulgazione, formazione, educazione e molto altro ancora costruiranno un percorso improntato su interdisciplinarità e transmedialità.
Espressione di una precisa identità ‘milanese’ che storicamente mette in relazione l’iniziativa privata con la dimensione istituzionale, ICA trova ispirazione nella cultura del give-back, ossia restituire per condividere.

LE MOSTRE
▪ Apologia della Storia - The Historian’s Craft, a cura di Alberto Salvadori e Luigi Fassi (25 gennaio - 15 marzo 2019);
▪ Hans Josephsohn, a cura di Alberto Salvadori, e Galleria dell’Ariete. Una storia documentaria, a cura di Caterina Toschi, prima edizione di Gallery Focus, il progetto che esplora la storia delle gallerie italiane dagli annim Cinquanta a oggi (24 marzo - 2 giugno 2019);
▪ Equivalenze (Equivalence) - new work by Julian Stair e Verso Nuovi Canoni (Towards New Canons) - ceramics and contemporary art in Great Britain a cura di Tommaso Corvi-Mora, inserite nel percorso Ceramics con cui ICA intende indagare l’utilizzo della ceramica come medium artistico (21 giugno – 15 settembre 2019);
▪ Books and Others, prima edizione della manifestazione dedicata al libro d’arte e cultura visiva che diventerà un appuntamento annuale (27-29 settembre 2019);
▪ MASBEDO Perché le frontiere cambiano, a cura di Alberto Salvadori (12 ottobre - 10 novembre 2019);
▪ Simone Forti. Vicino al Cuore, a cura di Chiara Nuzzi e Alberto Salvadori, e When the Towel Drops, Vol 1 | Italy del collettivo artistico Radha May, a cura di Claudia D’Alonzo (29 novembre 2019 - 2 febbraio 2020);
▪ Arte Povera e “Multipli”, Torino 1970 – 1975, a cura di Elena Re (13 dicembre 2019 – 2 febbraio 2020);
▪ Charles Atlas. OMINOUS, GLAMOROUS, MOMENTOUS, RIDICULOUS, a cura di Alberto Salvadori (3 – 26 marzo 2021);
▪ Trovate Ortensia, a cura de Il Colorificio (6 maggio – 24 giugno 2021);
▪ Michael Anastassiades. Cheerfully Optimistic about the Future, a cura di Alberto Salvadori (9 settembre 2021 – 6 gennaio 2022);
▪ Simone Fattal. A breeze over the Mediterranean, a cura di Alberto Salvadori con Andrea Viliani, Stella Bottai, Laura Mariano (8 settembre 2021 – 9 gennaio 2022);
▪ Christine Safa. C’era l’acqua, ed io da sola, a cura di Alberto Salvadori (18 gennaio - 6 marzo 2022);
▪ Olympia Scarry. White noise, con contributi di Allora & Calzadilla e Stephen O’Malley (18 gennaio - 6 marzo 2022);
▪ THE OTHER: A FAMILIAR STORY, video installazione di Maria D. Rapicavoli (18 gennaio - 6 marzo 2022);
▪ Miriam Cahn. Gezeichnet, a cura di Alberto Salvadori e Luigi Fassi (18 marzo – 28 maggio 2022);
▪ Irma Blank. BLANK, a cura di Johana Carrier e Joana P. R. Neves (9 giugno – 22 luglio 2022);
▪ Annette Kelm. DIE BÜCHER, a cura di Alberto Salvadori e Chiara Nuzzi (16 settembre – 15 ottobre 2022);
▪ Costanza Candeloro. MY SKIN-CARE, MY STRENGHT. Beauty Show, a cura di Chiara Nuzzi (16 settembre 2022 -7 gennaio 2023);
▪ Small Fixations, a cura di Chiara Nuzzi (28 ottobre – 23 dicembre 2022);
▪ How far should we go?, a cura di Rossella Farinotti (28 ottobre – 23 dicembre 2022);
▪ Reenactments (Bacchus), a cura di Alberto Salvadori (28 ottobre – 23 dicembre 2022);
▪ Riccardo Benassi. Morestalgia, a cura di Alberto Salvadori (24 gennaio – 18 marzo 2023);
▪ Chemutai Ng’ok. An impression that may possibly last forever, a cura di Chiara Nuzzi (24 gennaio – 18 marzo 2023);
▪ Nathlie Provosty. What a Fool Ever To Be Tricked Into Seriousness, a cura di Alberto Salvadori (24 marzo – 22 aprile 2023);
▪ Aziz Hazara. Condemnation, a cura di Francesca Recchia (4 maggio – 15 luglio 2023);
▪ Rebecca Moccia, Ministry of Loneliness, a cura di Chiara Nuzzi (4 maggio – 15 luglio 2023);
▪ Leda Catunda. Euphoria, a cura di Alberto Salvadori (29 settembre – 25 novembre 2023);
▪ Camille Henrot & Estelle Hoy. Jus d’Orange, a cura di Chiara Nuzzi (29 settembre – 25 novembre 2023).