Cookie Consent by Free Privacy Policy website Fredrik Sjöberg in Italia. L'arte di collezionare mosche, il suo inclassificabile romanzo-conversazione nominato dal The Times «Nature Book of the Year»
maggio 27, 2015 - Iperborea

Fredrik Sjöberg in Italia. L'arte di collezionare mosche, il suo inclassificabile romanzo-conversazione nominato dal The Times «Nature Book of the Year»

Abbandonare la vita nella capitale e trasferirsi su un'isoletta di quindici chilometri quadrati al largo di Stoccolma per dedicarsi completamente allo studio di una specifica famiglia di mosche, i sirfidi. Parrebbe una follia, ma è ciò che da vent'anni fa Fredrik Sjöberg, scrittore, entomologo, collezionista e giornalista svedese. "L'arte di collezionare mosche", il suo inclassificabile romanzo-conversazione nominato dal The Times «Nature Book of the Year», parte proprio da questa singolare esperienza, e fondendo letteratura, riflessione, umorismo, divulgazione e poesia indaga il tema della felicità. L'autore svedese è in visita in Italia per presentare il suo ultimo libro e sarà possibile incontrarlo nei due appuntamenti di Milano e Torino:

- Milano, martedì 26 maggio, ore 19, Fredrik Sjöberg si racconta a Francesco Cataluccio al Museo di Storia Naturale, all'interno del programma de I Boreali - Nordic festival;

- Torino, mercoledì 27 maggio, ore 18.30, in dialogo con Bruno Ventavoli alla Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli.

Festival I Boreali - Iperborea

Fredrik Sjöberg
L’ARTE DI COLLEZIONARE MOSCHE 

In libreria da marzo 2015 

Traduzione dallo svedese di Fulvio Ferrari 

Tutti nell'intimo siamo collezionisti di mosche, anche se non ce ne siamo mai accorti. 

«Nessuna persona sensata si interessa alle mosche», e soprattutto, ahimè, non le ragazze. Ma sono questi screditati insetti ad aver cambiato la vita di Fredrik Sjöberg, o meglio, la curiosa famiglia dei sirfidi, che abbondano nell’idilliaca isoletta svedese dove si è trasferito e di cui è uno dei maggiori esperti e collezionisti. E sono loro il suo ironico punto di partenza per osservare la vita da un’altra ottica, l’alfabeto di una lingua nuova per leggere il paesaggio, e forse il mondo. La lentezza; la poesia dell’attesa; la sicurezza del vivere entro i confini ristretti di un’isola perché «si dorme meglio con la porta chiusa»; il collezionismo come bisogno di controllare il caos dell’esistenza; gli altri grandi irrequieti, Chatwin, Lawrence, Kundera, affascinati dalla catalogazione: attraverso divagazioni, storie, aneddoti si resta presi nella rete di un’incantata affabulazione, fino a scoprire che «tutti nell’intimo siamo collezionisti di mosche, anche se non ce ne siamo mai accorti». Un inclassificabile romanzo-conversazione in cui all’esperienza dell’autore fa da controcanto l’avventurosa vita di René Malaise, geniale inventore della trappola che ha permesso di scoprire migliaia di nuove specie: un don Chisciotte alla Balzac, esploratore in Kamčatka, nella Birmania dei tagliatori di teste, in luoghi selvaggi che erano allora chiazze bianche sulle carte geografiche, illustre scienziato e teorico visionario dell’esistenza di Atlantide. L’uomo degli eccessi che diventa per Sjöberg il suo inafferrabile alter ego. Sarà poi così vero, allora, che la felicità è a portata di mano, che basta contemplare il proprio giardino, che l’arte di porsi limiti è forse il suo segreto? 

L'autore – Entomologo e collezionista, dal 1986 vive con la sua famiglia sull’isola Runmarö, nell’arcipelago est di Stoccolma. È anche critico letterario, traduttore, giornalista e autore di diversi libri, tra cui The Art of Flight e The Raisin King. La sua collezione di sirfidi è stata esposta alla Biennale di Venezia del 2012.