Da sabato 30 dicembre è aperta al pubblico nelle sale della Cassa di Risparmio in piazza Walther a Bolzano la mostra “Dialoghi in luce”. L’esposizione, a cura di Letizia Ragaglia, mette in dialogo, sul filo tematico della luce, opere storiche con lavori di artiste e artisti contemporanei.
“Dialoghi in luce” presenta oltre venti opere tra dipinti e installazioni provenienti dalla Collezione #museion e da diverse collezioni pubbliche e private dell’Alto Adige – i lavori coprono un arco di tempo che va dal Settecento ai giorni nostri. Il valore simbolico e suggestivo della luce nel periodo natalizio diventa così un espediente estetico per un vivace confronto tra “antico” e “moderno”.
Le arti visive sono da sempre strettamente connesse alla luce, in tutte le sue forme; i paesaggi, per esempio, rivelano l’importanza, per gli artisti e le artiste, di rendere la luce atmosferica. E’ quanto emerge, in mostra, nei due paesaggi di anonimi della seconda metà del Settecento, o in opere più tarde, come quelle di Beppe Ciardi e Albert Stolz, in cui gli artisti non si limitano a copiare la luce, ma la ricreano sulla tela.
Il carattere simbolico, quasi sacro, attribuito alla luce e alla sua rappresentazione emerge invece in opere di soggetto sacro come la Madonna col Bambino dormiente (1780 ca.) di Antonio Longo o negli effetti di luce dorata nella piccola opera su rame di Giovanni Battista Pittoni (1770 ca.).
Ancora oggi in molti dipinti il colore viene impiegato come mezzo per rappresentare la luce. Nasce così da una scelta consapevole la presenza in mostra di un artista come Robert Bosisio (Trodena, 1963), nelle cui opere gli effetti ottenuti rimandano a un’atmosfera di magia e di fugacità, che mette in gioco la nostra percezione e le nostre emozioni.
Ma con l’arte contemporanea la luce compare anche nella sua essenza, come mezzo e materiale autonomo. In mostra diversi esempi testimoniano questo importante passaggio, come le campiture di colore nelle opere di Michel Majerus e di Hannes Vonmetz Schiano. Lo stesso per artisti come Elisa Grezzani e Robert Pan, i cui oggetti in resina artificiale possiedono una propria luminosità naturale. L’opera di Antonella Zazzera “Ovale 1G17”, realizzata con fili di rame sovrapposti, e il lampadario di monete da un centesimo di Julia Bornefeld “Copper Matrix” creano invece forme plastiche, la cui luminosità è insita nei materiali impiegati.
In mostra sono esposti diversi esempi di arte fotografica; tra questi, il paesaggio notturno norvegese di Stefano Cagol e la stampa Lambda di Elisabeth Hölzl, che cattura la luce di uno specchio (Spiegel, Bristol Hotel, 2006). In altre opere la fotografia è portatrice di una “artificialità” ricercata, come nella luna nera di Piotr Uklański, intenzionalmente innaturale e an-emozionale o nell’argenteo paesaggio montano di Sissa Micheli. Infine, la mostra presenta anche un’opera di Carlo Belloli “luce/mare” (1977/78): un esempio di poesia visiva in cui la luce è solo citata. Questo lavoro si pone quasi naturalmente come un invito a chiedersi quale sia la forma artistica più prossima alla ʺveraʺ luce. Albert Einstein diceva a questo proposito: ʺTutti pensano di sapere cosa sia la luce. Io ho dedicato tutta la mia vita a cercare di capire cosa sia la luce e ancora non lo soʺ Stando a queste celebri parole, la domanda è destinata a rimanere aperta.
In occasione della mostra è pubblicato un catalogo in lingua italiana e tedesca con un testo curatoriale di #letiziaragaglia e un’appendice dello storico dell’arte Giovanni Novello. Sono presenti inoltre nella pubblicazione le schede sulle opere scritte da #letiziaragaglia, Giovanni Novello, Andreas Hapkemeyer e Frida Carazzato.
Sarà realizzato inoltre un calendario 2020 con le immagini e i testi delle opere in mostra.
Il progetto grafico della mostra, del catalogo e del calendario è di Massimiliano Mariz/typeklang.
Artisti e artiste in mostra:
Carlo Belloli, Julia Bornefeld, Robert Bosisio, Stefano Cagol, Beppe Ciardi, Piero Fogliati, Elisa Grezzani, Elisabeth Hölzl, Antonio Longo, Michel Majerus, Sissa Micheli, Johann Baptist Oberkofler, Robert Pan, Giovanni Battista Pittoni, Josef Renzler, Albert Stolz, Piotr Uklański, Hannes Vonmetz Schiano Antonella Zazzera.
Sono presenti alcuni autori ignoti.
Una collaborazione Cassa di Risparmio di Bolzano-Museion
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