Cookie Consent by Free Privacy Policy website Mario Arlati - La materia diventa arte
luglio 06, 2022 - Galleria d'Arte Contini

Mario Arlati - La materia diventa arte

L’Amministrazione comunale, grazie alla collaborazione con la Galleria d’Arte Contini, è lieta di presentare Mario Arlati, talentuoso artista del panorama artistico contemporaneo, in mostra per la prima volta a Viareggio dal 23 luglio al 2 ottobre 2022 presso la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Viani (GAMC), all’interno dello storico Palazzo delle Muse.

L’esposizione “La Materia diventa Arte” mette in luce l’evoluzione della sperimentazione materica di Arlati dal colore alla texture, la tridimensionalità della materia, i chiaro-scuri naturali delle luci che creano infinite sensibilità e l’espressione del colore su differenti superfici.

Viareggio si identifica profondamente in questa simbiosi tra arte e materia, in quanto la sperimentazione materica fa parte di un patrimonio artigianale e artistico che viene riconosciuto in Versilia più che in ogni parte del mondo.

Mario Arlati da sempre si dedica con passione alla produzione dei suoi lavori, che trovano ispirazione nell’ambiente circostante: nei colori, nelle materie, nella luce, avvicinandosi all’immaginario dell’Arte Povera. La materia per Arlati rappresenta una riflessione interiore, fatta di sentimenti, di evocazioni che riguardano il paesaggio. Le opere testimoniano la ricerca di una materia vissuta senza funzioni; la pittura è materia dentro cui si cela altra materia.

Brandelli di tela, stracci intrisi di colore, ritorti e annodati. Bandiere che richiamano sentimenti, riconnettono pensieri davanti lo sguardo dello spettatore ed evocano immagini del passato.

Le Incomplete Flags di Mario Arlati sono un concetto nato dal “riciclo virtuoso” di materiali di recupero. Sono scampoli usurati e sconnessi che evocano idee, memorie, passioni di singoli e collettività in costante confronto e mutamento.

Incontrare l’artista e le sue bandiere di stracci e ceramica significa cogliere e condividere frammenti di una identità collettiva profonda capace di resistere alla voracità del tempo e della globalizzazione.

La sua arte non vuole mostrarsi in alcun modo descrittiva ma, cerca di scavare nella coscienza del singolo per svelare un patrimonio storico umano ed emotivo comune.

Il colore, purissimo, si offre nella sua più schietta loquacità e si trasforma in veri e propri gesti pittorici.

La luce riflessa nelle sue tele svela sensazioni, viaggi e racconti di tempi vissuti che altresì traggono origine dalla tipica luce di Eivissa nelle Baleari per mezzo una costante ricerca pittorica.

I colori segnano la materia come i ricordi si imprimono nella memoria, una pittura indice di una reciprocità che attraversa le culture del mondo con una vocazione all’integrazione.

Mario Arlati mette in scena una vera e propria “ Poesia della materia”; la poetica, per lui, serve come fondamento incalcolabile dell’atto pittorico, come genesi visiva che il corpo riesce a sollecitare.

I pensieri prendono forma, in questa mostra, come in una traversata tra opere fatte di stracci, ceramica, seta, grandi quantità di pigmento che scavano nella memoria per far riaffiorare emozioni e ricordi lontani.

Arlati in questo modo riesce a dare espressione alle emozioni più nascoste e le rende palpabili presenze.

BIOGRAFIA

Mario Arlati nasce a Milano nel 1947 e si forma artisticamente alla Scuola d’Arte del Castello Sforzesco di Milano. Seguendo la sua inclinazione artistica realizza le prime opere nel più puro stile figurativo, virando poi verso lo stile informale materico, seguendo le tracce della scuola spagnola. Dagli anni ’70 scopre la sua dimensione ad Ibiza, piccola isola delle Baleari dove, da allora, l’artista spende diversi mesi l’anno. Attraverso la materia, Arlati rappresenta una dimensione interiore fortemente evocativa: i suoi “muri” sono la rappresentazione delle atmosfere solari di Ibiza, della simbiosi tra esseri umani e natura e del continuo lavorio che questa svolge sull’operato umano. La pittura è materia che esiste per mezzo del colore, a cui Arlati attribuisce connotazioni simboliche: il nero richiama l’ignoto e la paura, il bianco la purezza di un’idea, il blu la perentorietà di una visione, il rosso il sangue e la violenza. I soggetti della recente produzione dell’artista sono le bandiere, come nella serie Incomplete flags, dichiarato omaggio alla pittura dell’americano Jasper Johns. Il termine “incomplete” vuole rimarcare il ruolo attivo dello spettatore, che viene chiamato a completare l’opera con il proprio sguardo. Attingendo dall’arte povera, Arlati utilizza stracci macchiati da pennellate e stoffe riciclate da laboratori di tintoria. Già conosciuto in Italia e all’estero, nel 2014 si fa notare con il progetto Living Art, per il quale l’artista dipinge le facciate dei cinque grattacieli del complesso residenziale Pavshino Living Art Towers nella periferia di Mosca, progettato da Dante O. Benini.

Nel 2017, proprio per questo progetto, all’artista viene assegnato il Premio Speciale L’Arca International. Nel 2018 a Venezia inaugura la mostra Muri e Stracci: la materia diventa Arte, presso la Fondazione Bevilacqua La Masa. Nello stesso anno, la sua video-installazione Art Light Flags illumina il campanile di San Marco e, in occasione del Carnevale, inaugura la video-installazione Blame the moon, per celebrare il 50° anniversario dello sbarco sulla Luna. Nel febbraio 2021 Arlati ripropone Art Light Flags proiettandola sulla facciata dell’hotel Cristallo, a Luxury Collection Resort & Spa, Cortina d’Ampezzo, in occasione del 120° anniversario della struttura. Mario Arlati vive e lavora tra Milano ed Ibiza e dal 2001 è rappresentato in esclusiva dalla Galleria d’Arte Contini di Venezia e Cortina.

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