Cookie Consent by Free Privacy Policy website Pirelli HangarBicocca presenta la mostra "Grand Bal" di Ann Veronica Janssens
febbraio 28, 2023 - Hangar Bicocca

Pirelli HangarBicocca presenta la mostra "Grand Bal" di Ann Veronica Janssens

Pirelli #hangarbicocca presenta dal 6 aprile al 30 luglio 2023 "Grand Bal", la #mostra retrospettiva dedicata ad #annveronicajanssens, artista belga tra le più rilevanti a livello internazionale.  Nei suoi 40 anni di carriera Janssens ha sperimentato l'inafferrabile e forgiato la luce, la sua materia prediletta, indagando la natura sensoriale e performativa di spazi e architetture, dando vita a opere mutevoli e in divenire.  

Gli interventi dell'artista sono l'esito di una ricerca al confine tra arte e scienza e indagano come veri e propri laboratori i limiti percettivi e psichici dell'essere umano.

"Grand Bal" è concepita come un'estesa coreografia che accosta installazioni ambientali a lavori più intimi, tracciando un percorso visivo, sonoro e tattile che invita a muoversi tra il l'incorporeo e il tangibile, tra atmosfere surreali e rimandi a contesti sociopolitici e culturali della nostra contemporaneità.

Dalla fine degli anni Settanta Ann Veronica Janssens (Folkestone, Regno Unito, 1956; vive e lavora a Bruxelles) ha sviluppato la sua ricerca intorno alla luce e alla sua relazione con l'ambiente circostante, realizzando spesso opere site-specific, che sfidano il carattere immutabile della scultura e dell'installazione. Spesso associata al lavoro dei "Light & Space" – il gruppo di artisti americani degli anni Sessanta come Robert Irwin e James Turrell –, Janssens ha strutturato la sua pratica sul superamento dell'oggetto artistico attraverso la sua smaterializzazione e decostruzione. Con forme e gesti minimali e dal carattere anti-monumentale, infatti, Janssens è in grado di modificare la percezione dello spazio da parte del pubblico. Le sue opere, grazie all'impiego della luce, del colore, di specchi, dell'aria o della nebbia artificiale, richiedono la partecipazione diretta dell'osservatore e appaiono un invito a esperire la realtà in modo differente attraverso una presa di coscienza dei propri sensi, dell'architettura e delle categorie spazio-temporali con cui la definiamo, mettendone in luce gli aspetti sociopolitici e culturali. Spesso basati su sperimentazioni in collaborazione con realtà scientifiche e tecnologiche, i lavori dell'artista diventano laboratori con cui testare i confini tra proprietà ed elementi fisico-materiali, considerati opposti: come la luce e l'oscurità, il suono e il silenzio, il vuoto e la presenza, il tangibile e l'incorporeo.

"Grand Bal", a cura di Roberta Tenconi, esplora la carriera di #annveronicajanssens e diversi aspetti della sua pratica, presentando per la prima volta la più comprensiva selezione di opere, tra lavori storici e nuove produzioni, pensata per dialogare con lo spazio delle Navate di #pirellihangarbicocca e l'area esterna, espandendone i confini. L'artista, infatti, ha concepito un intervento inedito, waves (2023), in cui trasforma alcune delle porte di uscita in aperture: sostituendo i battenti con una rete in PVC porosa e trasparente, permette alla luce naturale, così come a suoni, aria e altri elementi esterni, di penetrare nello spazio espositivo. Le alterazioni prodotte si inseriscono dinamicamente all'interno del percorso, che è stato ideato dall'artista come una coreografia visiva e sonora che mette al centro il visitatore (anziché gli oggetti), chiamato a muoversi e partecipare direttamente, seguendo l'alternarsi delle proprie sensazioni e percezioni generato dal confronto con le opere. Il titolo "Grand Bal" (grande ballo in francese) evoca proprio questa dimensione performativa e la dinamica relazione che si instaura tra lavori, architettura e corpo umano come in una danza in cui ogni elemento è necessario all'altro per rivelarsi completamente.

Questo legame appare evidente già dalla prima #installazione che apre la #mostra, Drops  (1999/2023), presentata all'ingresso delle Navate. Dodici specchi circolari, disposti sul pavimento della Piazza, riflettono simili a gocce frammenti e dettagli della struttura architettonica dell'edificio, disorientando la percezione del luogo da parte dei visitatori e offrendo nuove prospettive visive dell'ambiente circostante. Gli elementi specchianti reagiscono in maniera sempre diversa alle condizioni in cui sono esposti, alterandole attraverso la rifrazione della luce. L'opera è una nuova versione di Danaé del 1999, realizzata in collaborazione con Nord project and Co nella Scuola Grande di San Rocco a Venezia, in cui gli specchi a terra interagivano e rimandavano l'immagine degli affreschi a soffitto di Tintoretto (1518-1594), creando multiple connessioni tra spazio, opere presenti, artisti e visitatori. Accanto alla storia dell'arte, per #annveronicajanssens anche quella dell'architettura riveste un ruolo fondamentale, come si evince dal video esposto in Pirelli HangarBicocca Oscar (2009), dedicato alla figura dell'architetto Oscar Niemeyer (1907-2012), maestro del modernismo brasiliano e radicale portavoce di ideali sociali.

Sono numerosi i lavori in cui l'artista si interroga sul significato di architettura, ridefinendo le caratteristiche di edifici e spazi pubblici. Una sezione delle Navate viene ad esempio, modificata dalla presenza di una vasta superficie percorribile composta da mattoni, uno spazio nello spazio che ospita anche altre opere, Area (1978-2023). Con questa #installazione Janssens mette in discussione le canoniche definizioni di scultura e architettura, realizzando quello che lei stessa definisce un super space: "una estensione spaziale di un'architettura esistente... Sperimento spesso con le possibilità di rendere fluida la percezione della materia e dell'architettura, che io vedo come una sorta di ostacolo al movimento e alla scultura" (Ann Veronica Janssens, 2004). Sospese sopra i mattoni, delle altalene costituiscono l'opera Swings (2000-2023). I visitatori sono invitati a utilizzare questi elementi, associati a una dimensione infantile e ludica e pensati per l'esterno, disorientando la fruizione della #mostra. La loro dissonanza con il luogo chiuso fa prendere coscienza del proprio movimento e degli spostamenti d'aria provocati dal dondolio. Le sedute sono inoltre rivestite da una pellicola termoreagente che muta di tonalità al contatto con il calore: la presenza del corpo umano modifica temporaneamente l'aspetto dell'opera, lasciando una traccia effimera del suo passaggio.

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare