Cookie Consent by Free Privacy Policy website Testimoniare la realtà. Lou Dematteis e Manoocher Deghati. Un confronto a due voci sulla fotografia di reportage Venerdì 22 marzo l’evento di chiusura della mostra LOU DEMATTEIS A JOURNEY BACK/UN VIAGGIO DI RITORNO al Museo di Roma in Trastevere
marzo 19, 2024 - Musei in Comune Roma

Testimoniare la realtà. Lou Dematteis e Manoocher Deghati. Un confronto a due voci sulla fotografia di reportage Venerdì 22 marzo l’evento di chiusura della mostra LOU DEMATTEIS A JOURNEY BACK/UN VIAGGIO DI RITORNO al Museo di Roma in Trastevere


Una tavola rotonda sul tema del fotogiornalismo e del reportage fotografico, con un confronto tra Lou Dematteis, protagonista della mostra Lou Dematteis, A Journey Back/Un viaggio di ritorno. Fotografie in Italia 1972-1980 e il reporter iraniano Manoocher Deghati, moderata dal giornalista e scrittore Enrico Deaglio, coadiuvato dallo storico della fotografia Claudio Domini e dal filmaker Paolo Pisanelli, curatori della mostra su Lou Dematteis. Sarà l’evento di chiusura della fortunata mostra ospitata presso Museo di Roma in Trastevere, e si terrà venerdì 22 marzo, a partire dalle ore 17, presso la sala multimediale del museo, in piazza S. Egidio, 1/b (Ingresso libero fino ad esaurimento posti).

 

Testimoniare la realtà. Lou Dematteis e Manoocher Deghati: Un confronto a due voci sulla fotografia di reportage darà voce a due fotogiornalisti di fama internazionale, attivi da mezzo secolo sui fronti più caldi dei conflitti sociali e testimoni diretti di innumerevoli eventi storici, immortalati e rivelati al mondo dalle loro immagini.

A partire dall’esperienza condivisa da entrambi, di stanza a Managua alla fine degli anni Ottanta durante la guerra civile tra Sandinisti e Contras, Dematteis e Deghati racconteranno la propria visione sul delicato ruolo che l’immagine ha rivestito e riveste tuttora nella comunicazione globale, e di come è cambiato il suo rapporto con la società nell’era del web e alla luce delle recentissime innovazioni tecnologiche prodotte dall’Intelligenza Artificiale.

Nel corso della serata verrà proiettato il documentario di Gabriela Dematteis, My Photo Helped Expose the CIA Coverup of the Iran-Contra Affair, dedicato a una celebre fotografia realizzata dal padre Lou proprio in Nicaragua, che contribuì a evitare il diretto coinvolgimento degli USA nel conflitto centroamericano.

 

La mostra Lou Dematteis, A Journey Back/Un viaggio di ritorno, nella cui cornice si inserisce l’evento, sarà visitabile fino a domenica 24 marzo.

La mostra, a cura di Claudio Domini e Paolo Pisanelli, è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, prodotta e realizzata dall’associazione culturale Errata Corrige, in collaborazione con Big Sur, Officina Visioni, Cinema del Reale, con il contributo di Fondazione Home Movies-Archivio Nazionale del Film di Famiglia, Archivio Franco Pinna. Servizi museali Zètema Progetto Cultura.

 

I protagonisti

LOU DEMATTEIS

È nato a Palo Alto (California) nel 1948, membro di una famiglia italo-americana di cinque figli, molto orgogliosa delle sue origini, Lou è cresciuto ascoltando le storie di immigrati o raccontate da immigrati. Entrato stabilmente nello staff dell’agenzia Reuters New Pictures, a partire dal 1985, Dematteis inizia documentare i principali eventi in giro per il mondo, in particolare gli interventi palesi o occulti che gli Stati Uniti esercitano nello scenario geopolitico centroamericano. In Nicaragua, una sua celebre foto del mercenario catturato dall’esercito locale diventa la prova del coinvolgimento del governo statunitense nelle pratiche segrete tese a rovesciare gli esiti della rivoluzione sandinista, e gli varrà numerosi riconoscimenti internazionali, inclusa una menzione della World Press Photo e l’inclusione nella selezione delle foto dell’anno del New York Times e della National Press Photographers Association. Negli anni Novanta Dematteis documenta il Vietnam contemporaneo che si sta aprendo al mondo dopo anni di isolamento, e i devastanti esiti delle trivellazioni petrolifere praticate nell’Amazzonia ecuadoriana dalla Texaco/Chevron. A  partire  dai  primi  anni  2000  ha  iniziato   un’attività di filmaker realizzando nel 2010 il film CrimebusterUn figlio alla ricerca di suo padre, dedicato alla vita e alla carriera di Louis B. Dematteis, papà di Lou, famoso procuratore distrettuale a Redwood City, pilastro della locale comunità italoamericana.

Vive a San Francisco e attualmente è impegnato nella produzione di documentari di carattere sociale.

MANOOCHER DEGHATI

Nasce ad Orumieh in Iran il 23 agosto del 1954. Nel 1978, diplomatosi in cinematografia a Roma, rientrò in patria per fotografare la rivoluzione di Teheran, la crisi degli ostaggi all’ambasciata americana e la guerra Iran-Iraq, che riuscì a seguire per sei anni. Nel 1979 iniziò a collaborare con l’Agenzia France Presse e in seguito con Sipa PressNewsweek e Time, come corrispondente permanente in Iran, riuscendo a conservare e distribuire buona parte del suo lavoro, nonostante i severi controlli della censura iraniana. Nel 1983 ottenne il primo premio “World Press” nella categoria news per le foto incluse nella guerra Iran-Iraq. Nel 1985 lasciò l’Iran per fotografare la guerriglia in El Salvador, la lotta tra Contras e Sandinistas in Nicaragua, la guerra civile in Guatemala e l’incursione americana a Panama. Tra il 1985 ed il 1996 ricevette vari incarichi in tutto il mondo come direttore di AFP (1987) e direttore di dipartimenti fotografici per l’America Centrale in Costarica, per il Medio Oriente a Gerusalemme e al Cairo per l’Africa settentrionale. Nel 1996 a Ramallah (Cisgiordania), durate uno scontro tra israeliani e palestinesi, fu colpito da un cecchino israeliano.

Oggi vive e lavora in Puglia.