Cookie Consent by Free Privacy Policy website Mostra > Incanto e disincanto. La forza delle idee > Fino al 31 dicembre 2021
luglio 01, 2021 - Comune di Domodossola

Mostra > Incanto e disincanto. La forza delle idee > Fino al 31 dicembre 2021

Il 18 giugno, a Domodossola, è avvenuta l’inaugurazione dei nuovi Musei Civici Gian Giacomo Galletti in Palazzo San Francesco. Contestualmente al piano terra dei Musei ha aperto la mostra Incanto e disincanto. La forza delle idee, realizzata in collaborazione con la Diocesi di Novara per raccontare la storia del Palazzo e delle collezioni nei secoli, con un focus sulla figura di Francesco d’Assisi nella pittura del Seicento, dove si può vedere per la prima volta un capolavoro di Murillo proveniente dalla Spagna.

I Musei Civici Gian Giacomo Galletti in Palazzo San Francesco a Domodossola sono più musei in uno e riflettono la storia e le evoluzioni sociali e culturali del territorio che lo ospita, un’area di confine aperta alle influenze d’Oltralpe e alle contaminazioni. Già nel Duecento era stata eretta l’antica chiesa francescana, una delle prime costruite in Ossola, di cui tutt’ora rimangono alcuni affreschi. Sul perimetro della chiesa la famiglia Belli all’inizio dell’Ottocento costruì il Palazzo che, dopo molteplici vicissitudini e usi, si mostra oggi nel pieno del suo splendore con una rinnovata veste.

A seguito di un accurato restauro, portato a compimento con grande impegno e dedizione dall’Amministrazione guidata dal Sindaco Lucio Pizzi, l’architettura del Palazzo e le raccolte civiche dialogano tra loro in perfetta simbiosi, offrendo al pubblico una sinergica visione tra storia, #arte e contemporaneità. Fondamentali sono stati l’intervento museografico dell’architetto Paolo Carlo Rancati, le installazioni permanenti dell’artista Gianluca Quaglia e il coordinamento museologico di Antonio D’Amico.

Entrando nel #museo, seguito con caparbietà dall’Assessore alla #cultura Daniele Folino e aperto grazie alla prolifica collaborazione con la Fondazione Paola Ruminelli, ci si immerge immediatamente nella duecentesca chiesa francescana, composta da un’ampia navata centrale e due laterali, separate da colonne con capitelli scolpiti, dove si può ammirare il misterioso e ancestrale rilievo del fiore dell’Apocalisse, e campate arricchite da affreschi che dal tardo Medioevo conducono all’età di Carlo Borromeo.

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare